La Città unica... divide. Il mondo politico non ha una posizione unitaria sulla Legge approvata dal consiglkio regionale il 26 luglio scorso. Nel centrosinistra, nonostante il progetto sia passato su proposta del Partito democratico, le differenziazioni sono molteplici. Il Movimento cinquestelle ha bocciato sonoramente l’idea, cosi come rappresentata e attuata, definendo il referendum “farlocco”. Tra i socialisti appaiono evidenti i “distinguo” del sindaco del capoluogo, Franz Caruso, e dell’ex sindaco di Rende, Sandro Principe (quest’ultimo ha parlato di atto autoritario). E nel centrodestra? La coalizione appare compatta e ingloba nel progetto i calendiani di “Azione”. Nella Lega parla Simona Loizzo, parlamentare cosentina e prima ideatrice di un progetto di fusione che venne lo scorso anno avversato. Onorevole Loizzo lei è una propugnatrice della città unica: perchè il progetto la convince? «Fui la prima firmataria della legge di indizione referendaria tra Cosenza e Rende e resto dell avviso che la città unica è la più grande novità di geopolitica regionale antagonizzando il peso della città metropolitana di Reggio nel nord della Calabria». Non tutti la pensano come lei. C’è un punto della legge istitutiva che invece dovrebbe essere modificato? «Partiamo da una considerazione: un elettorato che si mescola è sempre una grande opportunità per far nascere nuove leadership. Il rammarico che provo è legato alla data di attuazione: il 2027 è troppo lontano e in mezzo ci saranno le elezioni, dopo il periodo del commissariamento per mafia, per il rinnovo del consiglio comunale di Rende. Insomma, si andrebbe alle urne per eleggere un sindaco che poi decadrebbe per effetto del referendum e delle eventuali nuove elezioni». La nascita della grande città quali insidie potrebbe nascondere politicamente? «Chi pensa alla Città unica come un nuovo micropotentato da mettere sul piatto rispetto ad altri appuntamenti elettorali - penso alle Regionali così come al rinnovo della Città Metropolitana di Reggio - credo non comprenda appieno il grande significato storico della Città unica, con un unico ospedale, sistemi di trasporto condivisi, centri storici e presidi culturali messi meravigliosamente in rete.» Si candiderebbe a fare il sindaco? «Si, credo che oggi alla luce del grande successo avuto dal mio partito alle Europee, il 9 per cento a Cosenza, sicuramente potrebbe essere una opportunità da sostenere guardando alla sanità e alla ripresa economica nei tre Comuni».