I dolori del centrosinistra. Franz Caruso non arretra di un passo. «Presenteremo ricorso al Tribunale amministrativo regionale contro l’indizione del referendum consultivo sulla fusione. Contesto la legge regionale e cioè il metodo utilizzato per giungere alla costituzione della Città unica». Il sindaco del capoluogo articola la sua posizione in vista della consultazione popolare che il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, si appresta a convocare. «Non è possibile esautorare i consigli comunali da scelte di questo tipo. In occasione delle fusioni tra Casali del Manco e Corigliano Rossano le assemblee municipali sono state chiamate ad esprimersi. E allora non posso sopportare che la legge approvata affidi al solo consiglio regionale la potestà di sciogliere e fondere comuni a proprio piacimento. È questo il punto su cui chiamo a intervenire i giudici amministrativi. Per il resto io sono favorevole alla Città unica e l’ho scritto pure nel mio programma elettorale. Un programma con cui ho vinto le elezioni». Non la pensano così 13 consiglieri comunali della maggioranza che hanno sottoscritto un documento sposando a pieno la linea scelta dal gruppo regionale e provinciale del partito democratico. Ecco cosa scrivono: «Se oggi la città unica Cosenza, Rende e Castrolibero non è procedura forzata di scioglimento coercitivo in 4 mesi, vero e proprio blitz della Regione Calabria, lo dobbiamo al gruppo Pd in consiglio regionale che con spirito costruttivo e intelligente ha posticipato la procedura e blindato i percorsi municipali fino al 2027 senza mettere in discussione la città unica stessa, il vero futuro dell'area urbana. Nei prossimi due anni dovremo lavorare tutti insieme per arrivare preparati alla fusione, armonizzado i programmi urbanistici, razionalizzando le piante organiche, mettendo in comune i servizi e preparando uno statuto in grado anche di valorizzare le specificità dei diversi territori. Tutti pensiamo che la città unica sia un’imperdibile opportunità di crescita politica, economica, commerciale, sociale della nostra area urbana che sarà così capace di riaffermare il suo ruolo di guida nell'intera regione». I sottoscrittori del testo, che pone in rilievo una frattura verticale nel centrosinistra - così come era stato all’interno dei Dem bruzi - sono: Francesco Graziadio, Gianfranco Tinto, Aldo Trecroci, Bianca Rende, Raffaele Fuorivia, Andrea Golluscio, Roberto Sacco, Alessandra Bresciani, Mimmo Frammartino, Daniela Puzzo, Francesco Gigliotti, Assunta Mascaro e il presidente del consiglio, Giuseppe Mazzuca. I firmatari non sono ovviamente a favore del ricorso al Tar proposto dalla Giunta municipale.