Baker Hughes a Corigliano Rossano, Stasi: sulla vicenda chi non può parlare é proprio Occhiuto
«Nessun comune 'legale' avrebbe potuto dare la conformità urbanistica in assenza di un Piano regolatore portuale. Per la stessa ragione l’ente non poteva non rilevare l’assenza di conferenza dei servizi e peraltro, per non ostacolare investimenti, non è stata chiesta alcuna sospensiva. L’autorizzazione è stata emanata il 27 febbraio del 2024». Così, in una nota, il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, in relazione alla decisione della società Baker Hughes di rinunciare all’investimento nel porto della cittadina della provincia di Cosenza. "A prescindere dal merito della vicenda - aggiunge Stasi - inviterei ad una maggiore cautela nell’accusare una qualsiasi Amministrazione che, senza essersi mai espressa negativamente, ha richiesto il rispetto delle procedure e della trasparenza, per altro coerentemente a quanto affermato in campagna elettorale. Ho letto però con maggiore stupore le dichiarazioni di Occhiuto, il quale, oltre a renderci edotti della sua agenda, sostiene di 'aver fatto di tutto per attrarre investimenti'. L’ennesimo racconto capovolto della realtà. Occhiuto, insieme al presidente dell’Autorità di sistema portuale Agostinelli, è tra i pochi ad avere ben poco da dire in questa vicenda, essendo totalmente immobile da quasi un anno, nonostante i ripetuti appelli a formare un tavolo istituzionale che garantisse le migliori condizioni dell’investimento. E queste condizioni riguardavano soprattutto la Regione Calabria. Non solo: è rimasto totalmente immobile anche quando c'era da ottenere che la Autorità di sistema convocasse semplicemente una nuova conferenza dei servizi che superasse la colossale lacuna della procedura. E ancora, non ha mai detto una parola sulla possibilità di spostare anche parzialmente l’investimento, nonostante fosse questa la posizione anche della sua 'longa manus' in campagna elettorale. Ed infine, aveva assunto l’impegno, di fronte ai segretari regionali del sindacato, di convocare un tavolo per concretizzare l’opera della banchina crocieristica, che non ha mai convocato». «Crediamo che il presidente della Regione, finita la campagna elettorale - dice ancora il sindaco di Corigliano-Rossano - avrebbe dovuto fare il presidente della Regione, non il vicesegretario del suo partito. Personalmente, continuo ad essere disponibile ad un tavolo istituzionale con l’azienda che abbia l’obiettivo di trovare soluzioni condivise che garantiscano la massima ricaduta degli investimenti e salvaguardino lo sviluppo futuro del porto, ovviamente nel rispetto delle procedure e con una pianificazione portuale che tuteli lo sviluppo crocieristico, il diporto e la nostra marineria. Ad essere indisponibili finora sono stati altri».