«Noi chiediamo che si ripensi la scelta di andare via, chiediamo al governo e al presidente della Regione di avere un atteggiamento propositivo e non di scaricabarile. Io chiedo che quell'investimento rimanga in Calabria, perchè è un’occasione di lavoro, di sviluppo, di possibilità, di attrattività della nostra regione. Non possiamo fare della Calabria una regione chiusa, che non vuole innovare e che non vuole fare nuovi poli lavorativi. Quindi noi e tutto il mondo associativo e sindacale, siamo tutti d’accordo che quell'investimento deve rimanere lì». Lo ha detto il segretario regionale del Pd Calabria, Nicola Irto, a Mormanno (Cosenza) per gli «Stati generali della Montagna e delle Aree interne», con riferimento alla decisione della multinazionale Baker Hughes di rinunciare a un investimento industriale da 60 milioni nel porto di Corigliano Rossano. «La Regione - ha aggiunto Irto - deve convocare assieme al Governo la multinazionale e spiegare che la Calabria su quell'impianto ci vuole stare e ci deve stare. Il governo non si può limitare a una nota del ministro Urso mentre il presidente della Regione, che ogni giorno ci spiega di avere superpoteri, su questa vicenda si è limitato solo a scaricare il barile su altri. Non ho parlato con il sindaco Stasi, però mi rendo conto che non si può pensare di scaricare il problema sul Comune o su una semplice dichiarazione di un amministratore. Piuttosto che fare scaricabarile, la Regione dica 'mettiamoci tutti attorno al tavolo e decidiamo se questo investimento va fatto in Calabria sì o no'. Da quello che leggo mi pare - ha concluso il segretario regionale del Pd Calabria - che la risposta di tutti è sì. Allora se c'è la volontà la soluzione si trova e si evita di fare gli azzeccagarbugli perchè ho visto fino ad oggi solo un atteggiamento da azzeccagarbugli da parte delle istituzioni».