Città unica tra Cosenza, Rende e Castrolibero: le parole del Rettore infiammano il dibattito politico
Città unica, il dibattito s’infiamma. Il consigliere regionale Pierluigi Caputo (Forza Italia) tra i principali sostenitori nel centrodestra della fusione tra il capoluogo bruzio, Rende e Castrolibero plaude al rettore Nicola Leone che ha positivamente valutato il progetto d’unione tra i tre comuni dell’area urbana. «Non è un semplice endorsement» scrive l’esponente politico «quello che leggiamo del Magnifico Rettore dell’Università della Calabria Nicola Leone sulla Città Unica. È senza dubbio la lettura più nitida della validità del progetto di fusione che vedrà in Cosenza, Castrolibero e Rende un’unica entità amministrativa, culturale e sociale. L’Università della Calabria già vanto per la nostra Calabria, grazie allo straordinario lavoro dell’ateneo con le nuove facoltà ed indirizzi di studio troverà con la grande Cosenza un più ampio respiro per i suoi studenti, basti pensare semplicemente nei collegamenti. L’appuntamento referendario del 1 dicembre prossimo sancirà una data storica per tutti quanti noi. Ogni cittadino sarà libero di esprimere il suo personale voto, e mi auguro scevro da paradossali congetture ma, guardando oltre a campanilismi e verso una maggiore qualità della vita per loro stessi, i loro figlie e nuove generazioni». Alla soddisfazione di Caputo fa da contraltare la piccata reazione alle parole del Rettore del Comitato spontaneo per il “No” nato su sponda rendese e dalla federazione Riformista. «Siamo rimasti attoniti ed amareggiati. Noi rispettiamo il Prof. Leone per la carica e per la persona: egli ha ereditato l’Unical bella e fatta dai suoi predecessori, ma gli riconosciamo di aver aggiunto all’opera la facoltà di medicina e, forse, anche il nuovo ospedale Hub della nostra provincia, obiettivi che abbiamo perseguito da una vita, ingaggiando cruente battaglie politiche. Ma pensiamo che il prof. Leone, che ricopre una carica che deve essere interpretata con assoluta imparzialità, non debba prendere posizioni su delicatissime questioni politico-istituzionali e debba portare rispetto per la Comunità Rendese, che ospita l’Ateneo che egli guida e che, per accoglierlo, ha fatto e continua a fare grandi sacrifici finanziari e personali dei suoi cittadini».