Il mancato riequilibrio dei conti comunali, tra il 2015 e il 2018, è il filo conduttore del procedimento contabile avviato dalla Procura regionale della Corte dei Conti nei confronti dell’ex sindaco, Mario Occhiuto, e di 17 consiglieri dell’area della maggioranza di centrodestra che ha guidato il Municipio fino all’autunno del 2021. Il vice procuratore generale, Giovanni Di Pietro, sul filo della prescrizione, ha chiesto l’applicazione di sanzioni economiche per un totale di 739.515 euro. Il giudice monocratico, Guido Tarantelli, ha fissato l’udienza camerale alle 9 del prossimo 26 novembre. L’accusa contestata è di aver contribuito con le proprie condotte colpose (mancato raggiungimento degli obiettivi intermedi) al verificarsi del dissesto di Palazzo dei Bruzi. In sostanza, le responsabilità sarebbero quelle di non essere riusciti a rispettare i paletti del Piano di Riequilibrio Pluriennale (Prpf) che venne approvato nel 2013. Una procedura imposta da un primo intervento della Corte dei Conti nel 2011 che bocciò il bilancio riferito al 2010 e votato dall’amministrazione di centrosinistra, guidata dal sindaco Salvatore Perugini. E così, Occhiuto e i suoi furono costretti, loro malgrado, con deliberazione numero 66 del 2012, ad aderire al predissesto (il riequilibrio finanziario pluriennale, appunto) per evitare il default. Ma non fu facile. I magistrati contabili della sezione calabrese ritennero insufficienti le garanzie offerte dal Piano di riequilibrio presentato dalla nuova amministrazione. Decisivo fu il parere delle Sezioni riunite di Roma che ne deliberarono l’approvazione. Rigidi gli obiettivi finanziari da raggiungere soprattutto con la zavorra di una riscossione, storico “buco nero” dei bilanci del Comune. Una storia che l’ex sindaco ha riportato a galla con un post sul suo profilo social. «Desidero precisare, a scanso di equivoci e strumentalizzazioni, che quanto ci viene addebitato non riguarda l’aver causato il dissesto, ma piuttosto il non essere riusciti a rispettare integralmente il Prfp che la mia amministrazione ha proposto proprio nel tentativo di evitarlo. Gli atti notificati confermano che la situazione finanziaria era già gravemente compromessa e gravata da debiti prima del nostro insediamento. Infatti, nel 2011, la Corte dei Conti aveva già notificato una richiesta di dissesto per il Comune, a causa degli ingenti debiti ereditati dalle precedenti amministrazioni. La mia Giunta, consapevole della gravità della situazione, ha scelto di percorrere una strada alternativa: il risanamento attraverso lo strumento del predissesto. Nel 2012 abbiamo presentato un Piano di Riequilibrio, inizialmente bocciato dalla Corte dei Conti regionale proprio perché ritenuto impossibile da rispettare, ma successivamente approvato grazie al nostro ricorso alle Sezioni Riunite della Corte a Roma. Il Comune è stato poi obbligato a dichiarare il dissesto nel 2019 a seguito del mancato raggiungimento degli obiettivi intermedi previsti da quel piano, nonostante i tentativi di risanamento attraverso misure quali la riduzione della spesa, la riorganizzazione della pianta organica, l’aumento delle riscossioni e l’introduzione di nuove imposte e tariffe. Quindi, ciò che ci viene contestato non è il dissesto, ma il fatto che non sia stato possibile rispettare integralmente gli obiettivi del Piano. Il nostro tentativo di risanare il bilancio senza dichiarare il dissesto dimostra l’impegno nel voler evitare ulteriori conseguenze negative per la città, assumendoci grandi responsabilità e oneri personali. Oggi, queste scelte ci presentano il conto». Un conto salato per Occhiuto (per lui la Procura ha chiesto una sanzione da 138.796 euro) e per i suoi consiglieri: Massimo Bozzo (1.920 euro), Davide Bruno (8.281), Francesco De Cicco (54.115), Carmine Manna (16.562), Rosaria Succurro (62.560), Loredana Pastore (63.371), Francesco Caruso (19.750), Matilde Spadafora (39.500), Michelangelo Spataro (34.632), Carmine Vizza (62.560), Giovanni Filice (31.780), Salvatore Bianco (21.180), Teresa Stumpo (21.180), Nicola Barone (31.780), Francesco Segreti (21.180), Santo Torromino (21.180). Tra i destinatari, la presidente della Provincia nonché leader di Anci Calabria, Succurro, e l’assessore dell’attuale maggioranza a Palazzo dei Bruzi, De Cicco.