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Corte dei Conti, Antoniozzi difende l’ex sindaco bruzio Occhiuto

Il parlamentare di Fratelli d’Italia ritiene Mario Occhiuto non responsabili degli addebiti contestatigli. Contro il senatore di FI avanzata una richiesta di condanna

Mario Occhiuto (Forza Italia)

La richiesta di condanna. L’ex sindaco Mario Occhiuto, oggi senatore di Forza Italia si ritrova una richiesta di condanna avanzata dalla Corte dei Conti in relazione a fatti riconducibili a quando svolgeva le mansioni di primo cittadino. Con Occhiuto risultano sotto processo contabile alcuni dei suoi ex assessori. Gli ex amministratori respingono le accuse e contestazioni e si difendono a spada tratta.
Sulla vicenda interviene Alfredo Antoniozzi, parlamentare cosentino e vicecapogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia. A proposito della richiesta di sanzione giunta dalla magistratura contabile il deputato afferma: «Non ho letto le contestazioni della Procura della Corte dei conti nei confronti del senatore Mario Occhiuto ma mi pare di capire che esse riguardino aspetti tecnici sui quali il potere politico dovrebbe avere meno responsabilità possibili. Non mi pare che le contestazioni riguardino aumento della spesa ma incapacità di recuperare tributi: se desssimo un'occhiata alle città italiane troveremmo il 99% della identica situazione. Gli organismi politici danno l'indirizzo poi spetta ai tecnici fornire le soluzioni - dice Antoniozzi - e anche fare le osservazioni giuste per porre dei freni. Riguarda Occhiuto ma anche altri sindaci calabresi e meridionali - prosegue Antoniozzi - la gran parte dei quali alle prese con predissesto e dissesto. Io sono certo che Mario Occhiuto saprà dimostrare la sua estraneità ad ogni addebito nel corso dei due gradi di giudizio - afferma Antoniozzi - ma mi perplime che la nostra legislazione dia responsabilità alla classe politica non tenendo conto del principio della separazione dei poteri. Non possiamo pensare che un sindaco o un assessore abbiano le competenze che sono proprie dei tecnici - conclude - e nel passato i governi hanno privilegiato le città metropolitane che sarebbero finite tutte in dissesto senza le leggi speciali e anche questo dovrebbe indurre a una riflessione reciproca».
Le valutazioni spettano adesso ai magistrati che agiscono in assoluta autonomia e sulla base di criteri ancorati alla legislazione vigente.
Nell’ultimi periodo i magistrati della Corte dei Conti stanno intervenendo su più comuni della nostra provincia esaminando carte contabili e delibere risalenti agli anni scorsi.
Mario Occhiuto si protesta estraneo alle contestazioni e tale dovrà essere considerato sino alla definizione della vicenda con sentenza definitiva.

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