Il mese decisivo. A novembre il Tribunale amministrativo regionale esaminerà i ricorsi contro il referendum e la Città unica - così come prospettata dal Consiglio regionale - presentati dal comitato spontaneo per il “No” e la Giunta comunale bruzia, guidata da Franz Caruso. Il Comitato è assistito dagli avvocati Alfredo Gualtieri e Fabio Liparoti e l’esecutivo dagli avvocati Angelo Piazza e Renato Rolli. Il giorno fissato è mercoledì 6; nel frattempo i giudici amministrativi dovranno fare i conti anche con il ricorso prodotto dal comune di Castrolibero con gli avvocati Alfonso Celotto e Gianluca Esposito, da Luzzi con l’avvocato Dario Sammarro e dal “Comitato per la città policentrica” di Cosenza rappresentata dall’avvocata Rossella Barberio. I consiglieri regionali di centrodestra costituitisi in giudizio sostenendo la piena legittimità delle procedure seguite dalla Regione sono invece rappresentati dagli avvocati Achille e Oreste Morcavallo. Il presidente Roberto Occhiuto si è costituito con il supporto dell’Avvocatura regionale costituitasi con gli avvocati Nicola Greco, Paolo Falduto e Francesco Ventrice. Con referendum viene chiesto ai cittadini di Cosenza, Rende e Castrolibero di pronunciarsi a favore o contro l’ipotizzato processo di fusione e di scegliere sul nome da dare alla nuova città. Ecco le tre ipotesi: Nuova Cosenza, Cosenza oppure Cosenza-Rende-Castrolibero.
L’associazione già schierata
Sul nome si schiera subito l’associazione “Io “Partecipiamo” guidata dall’ex sindaco bruzio Piero Minutolo. «Nuova Cosenza dovrà essere, a nostro avviso, la città della partecipazione e del decentramento con un governo articolato in un Consiglio comunale e almeno tre Municipi (Cosenza centro, Rende e Castrolibero) dotati di organi eletti a suffragio universale ai quali delegare adeguate risorse umane, strumentali e finanziarie per la gestione della manutenzione di strade, marciapiedi, edifici scolastici, verde, rete idrica e fognaria, impianti sportivi di quartiere e la promozione di iniziative rivolte alla valorizzazione delle tradizioni culturali e religiose. Con la realizzazione della città delle tre città» scrive Minutolo «sarà possibile avviare la costituzione di una nuova azienda pubblica di trasporto che potrà rendere un servizio in grado di collegare con i propri mezzi il nucleo centrale di Cosenza con l’Università, l’area industriale e tutte le frazioni e dare nello stesso tempo una risposta seria e positiva ai lavoratori ex Amaco. Considerato inoltre che il nuovo Ente nella migliore delle ipotesi sarà operativo non prima di tre anni, la localizzazione del nuovo ospedale dovrà essere decisa subito, senza ulteriori indugi. Si è già perduto troppo tempo: si sono spesi tanti soldi e trascorsi inutilmente sette anni dalla consegna del primo studio di fattibilità alla Regione.