L’acqua è un bene prezioso. Che va garantito a tutti. Spesso, legittimamente, ci si lamenta per l’erogazione avviene a singhiozzo. E si spara a zero su Comune, Sorical, manutentori. Peccato che nella nostra città il canone venga pagato solo da un trenta-trentacinque per cento per cento degli utenti che ricevono le cartelle da Municipia, la Società che ormai da diversi anni gestisce l’attività di accertamento e di riscossione delle entrate tributarie, extratributarie, delle entrate patrimoniali e delle attività accessorie.
Un dato che ormai si è consolidato nel corso degli anni con le amministrazioni che si sono succedute alla guida di Palazzo dei Bruzi che non sono riuscite ad invertire la tendenza. Così, si viaggia al ritmo di incassi virtuali mentre il numero di evasori cresce sempre di più. Le casse municipali soffrono. Il dissesto è cosa nota. E una... mano l’hanno data sicuramente tutte quegli utenti che di fronte alle richieste di pagamento (non solo dell’acqua, ma anche della Tari e delle multe al Codice della strada) anziché mettersi in regola... archiviano le pratiche, mettendole in un cassetto e sperando chissà cosa. Gli altarini si scoprono quando di tanto Municipia o la Commissione straordinaria di liquidazione (in carica dal 2020) presieduta da Francescopaolo Di Menna e di cui fanno parte Rosario Fusaro e Adele Sauro firmano provvedimenti che contengono richieste di ingiunzioni o autorizzazioni all’emissione di atti di iscrizione a ruolo coattivo.
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