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Città unica a Cosenza, Sinistra italiana è a favore

Il circolo dell’area urbana invita i propri iscritti e sostenitori ad andare a votare “Sì” al referendum consultivo. Il documento condiviso dall’assemblea del partito cui aderisce l’ex vicesindaco

Città unica e referendum, Sinistra Italiana rompe il silenzio. E lo fa con un documento redatto dall’assemblea del circolo dell’area urbana. Un documento vergato dal portavoce, Antonio Curcio. L’apertura alla fusione tra i tre comuni è evidente ma sottoposta a una serie di condizioni. Sulla nascita del grande comune si era già espressa favorevolmente Maria Pia Funaro, già vicesindaco del capoluogo ed esponente di rilievo della formazione politica.
Nel centrosinistra a guidare la battaglia per la Città unica è il Partito democratico regionale attraverso l’azione del capogruppo a Palazzo Campanella, Mimmo Bevacqua e il vicepresidente dell’assemblea, Franco Iacucci. Con loro sono schierati il segtretario calabrese Nicola Irto e la segreteria provinciale, guidata da Vittorio Pecoraro. I Dem hanno deciso di costituire i “Comitati per il Sì” affidandone il coordinamento all’ex parlamentare Giacomo Mancini.
Ma torniamo a Sinistra Italiana. Ecco quanto sottolinea Curcio: «L’assemblea del Circolo dell’Area Urbana di Sinistra Italiana, facendo seguito allo studio realizzato dall’apposito gruppo di lavoro, dopo ampio dibattito che ha tenuto conto di tutte le posizioni espresse dagli iscritti, ribadisce la propria posizione favorevole alla fusione per la quale le tre città, già conurbate, daranno vita ad una città unica di poco più di centomila abitanti, non una megalopoli gigantista, con una comunità culturalmente omogenea, certificando di fatto l’esperienza di vita quotidiana di tutti i cittadini dei tre comuni che vivono già un’area urbana unica, indipendentemente dalla residenza di ciascuno.
L’assemblea, tuttavia, esprime tutte le perplessità in merito al percorso avviato da una Legge Regionale pasticciata, corredata da uno studio di fattibilità che fotografa il presente ma che non fornisce prospettive per il futuro, che non prevede incentivi regionali diretti, che esautora i consigli comunali del potere decisionale ma che, soprattutto, non contempla alcun percorso di avvicinamento; per poter arrivare serenamente alla fusione occorre redigere ed approvare un Piano Strutturale Associato (che guardi anche ai comuni limitrofi), che immagini una città sostenibile, a consumo di suolo Zero, con un Piano della Mobilità Sostenibile e del verde, che preveda collegamenti efficaci dall’Unical al Centro Storico ed alle frazioni a sud della Città di Cosenza, come pure per i Centri Storici di Rende e Castrolibero, con un piano organico sui Beni Comuni (per il quale il circolo ha avviato un percorso di studio e proposta), una analisi qualificata e partecipata sui servizi da fondere, ma che preveda l’imprescindibile coinvolgimento dei cittadini, degli enti e delle associazioni presenti sul territorio.

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