Il dibattito sulla Città unica, in vista del referendum di domenica prossima, s’infiamma. L’ex sindaco Piero Minutolo, presidente dell’associazione “Io partecipiamo” è favorevole alla fusione: «Con la vittoria del Sì potrà effettuarsi la programmazione unitaria del territorio, dei servizi, delle attività produttive; ottenere maggiori entrate (fino a 10 milioni per 15 anni), considerevoli economie di scala sui servizi di igiene urbana, trasporti, forniture, mense scolastiche e scuolabus nonché un significativo risparmio sui costi della politica (circa 6 milioni in 15 anni). Sarà possibile anche mantenere per 5 anni tariffe e tributi differenziati nei comuni preesistenti. Nessuno cancellerà Rende e Castrolibero». Giacomo Mancini, coordinatore dei comitati per il “Si” del Pd afferma: «La città unica del terzo millennio ha due magneti molto potenti: l’Università della Calabria e il centro storico di Cosenza che insieme rappresentano la storia, la tradizione, la cultura, la ricerca, la crescita e l’innovazione, che alimentano il motore che può sprigionare la potenza per essere attrattivi e competitivi in Calabria e nel mezzogiorno. Università e centro storico li immagino collegati dal viale Giacomo Mancini e dal viale Francesco e Carolina Principe, che dovranno essere saldati l’uno all’altro. Il cuore direzionale della città del terzo millennio sarà baricentrico rispetto ai tre comuni attuali. Lo immagino vicino all’intersezione dei due viali. Nell’area occupata adesso dalla casa circondariale. In quella zona immagino sorgere il nuovo municipio e gli uffici direzionali della città capoluogo. Il centro direzionale moderno, funzionale ecocompatibile sarà a poche centinaia di metri dalla stazione di Vaglio Lise che diventerà un hub intermodale ». Sergio Nucci e l’associazione “Buongiorno Cosenza” schierati per il “no”, spiegano: «La Città unica comporterà il riassetto delle cooperative, che per il bilancio del nuovo comune sono una spesa insostenibile, e ciò determinerà la perdita di molti posti di lavoro».