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Sanità in Calabria, il sindaco di Castrolibero: "Serve un'azione concreta per superare il commissariamento"

Giovanni Greco, Franz Caruso e Domenico Ziccarelli

La mancata approvazione dell'emendamento al Decreto-Legge 27 dicembre 2024, n. 202, noto come Decreto Milleproroghe, ha lasciato la Calabria ancora sotto commissariamento per l'attuazione del Piano di Rientro dai Disavanzi Sanitari Regionali. La conversione del decreto nella Legge 21 febbraio 2025, n. 15 ha infatti prorogato fino al 31 marzo 2025 i termini per l'approvazione dei bilanci delle Aziende Sanitarie Regionali, senza prevedere l'uscita dalla gestione straordinaria. Una decisione che non è passata inosservata agli amministratori locali, tra cui il il sindaco di Castrolibero, Orlandino Greco, che lancia un appello al Governo per una revisione della ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale.

'La Calabria merita di riprendere in mano la gestione della propria sanità. Il commissariamento non può essere eterno', afferma il primo cittadino, sottolineando come la mancata approvazione dell'emendamento rappresenti un'occasione persa per la regione. 'Se l'emendamento fosse stato accolto, avremmo potuto avviare un percorso di normalizzazione, garantendo un ritorno alla gestione ordinaria della sanità regionale'.

Il problema principale resta la gestione dei bilanci pregressi delle Aziende Sanitarie Provinciali di Cosenza e Reggio Calabria, una condizione imposta per l'uscita dalla fase commissariale. 'Il metodo deduttivo proposto per la ricostruzione dei bilanci non è sufficiente per un'analisi trasparente del debito accumulato. Serve una soluzione strutturale e non provvedimenti tampone', aggiunge Greco.

La richiesta di una revisione dei criteri di finanziamento

Il sindaco di Castrolibero propone anche una revisione dei criteri di ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale, attualmente basati sulla quota capitaria pesata. 'È necessario superare questo sistema, adottando parametri che tengano conto di morbilità, cronicità, deprivazione socioeconomica e conformazione del territorio', spiega Greco, sottolineando la necessità di un fondo perequativo infrastrutturale per garantire un'assistenza sanitaria equa per tutte le regioni.

Un appello al Governo: 'Sterilizzare il debito sanitario'

Il primo cittadino avanza infine una richiesta chiara al Governo centrale: 'Bisogna storicizzare e sterilizzare il debito sanitario regionale, solo così potremo uscire definitivamente dal commissariamento e dal Piano di Rientro. La Calabria non può continuare a pagare il prezzo di un sistema inefficiente'.

Greco conclude evidenziando un problema che pesa sull'intero Mezzogiorno: 'L'attuale situazione favorisce la mobilità sanitaria passiva, costringendo i cittadini calabresi a spostarsi verso le strutture del Nord, con una spesa che supera il miliardo di euro all'anno. È un sistema che va cambiato'.

L'appello è lanciato. Ora resta da vedere se il Governo accoglierà le istanze degli amministratori locali per un cambiamento concreto nella gestione della sanità calabrese.

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