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Dissesto Cosenza, potrebbe essere rivalutata la posizione degli ex amministratori

Una modifica legislativa andrebbe ad escludere l’ex sindaco Occhiuto e alcuni assessori dell’epoca dalle sanzioni pecuniarie: per il momento, tuttavia, il giudizio rimane sospeso

Il giudizio resta sospeso. Nel frattempo è intervenuta una nuova normativa. Sullo sfondo la vicenda relativa al dissesto del Comune, riferito all’anno 2019. La Corte dei Conti aveva chiesto delle sanzioni pecuniarie per l’ex sindaco, Mario Occhiuto, oggi senatore, e altre 17 persone, tra cui alcuni ex assessori.
E questo in relazione a un presunto danno arrecato alle casse dell’Ente, in applicazione dell’art. 248 del decreto legislativo 267\2000 (Testo Unico degli Enti locali), il quale prevede, per gli amministratori condannati, anche una ineleggibilità per la durata di dieci anni.
Ebbene, ci sarebbe una novità nel procedimento avviato dalla procura regionale della Corte dei Conti, nei confronti di Occhiuto e delle altre 17 persone per l’accertamento di eventuali responsabilità nel dissesto del Municipio.
In pratica, in virtù di una modifica intervenuta nel dispositivo normativo pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, le sanzioni, al netto del caso di dolo, non verrebbero applicate nei confronti, appunto, di quegli amministratori che abbiano adottato il Piano di riequilibrio finanziario pluriennale entro due anni dall’insediamento del loro primo mandato. E in tale contesto rientrerebbe Occhiuto, che, eletto nel 2011 a Palazzo dei Bruzi, ha adottato il Piano di riequilibrio nel 2013.

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