
Le fibrillazioni dei democrats. Il congresso provinciale rinviato poche giorni fa s’annuncia infuocato, Una pattuglia di dirigenti e amministratori lancia una ipoteca sul futuro del partito con una articolato documento ricco di proposte e di sottolineature. Il titolo è eleoquente: “Idee chiare per il futuro del partito: innovazione, comunità e territorialità”.
Il primo pugno nello stomaco i sottoscrittori lo sferranno parlando delle cosiddette “questioni di metodo”: «Non servono accordi chiusi nei retrobottega, ma un lavoro collettivo che rimetta al centro i circoli e gli iscritti. Occorre ritrovare la forza di una discussione autenticamente costruita dal basso, attraverso la partecipazione attiva delle sezioni. Per questo, riteniamo che il prossimo Segretario Provinciale debba assumersi l’impegno di svolgere il proprio ruolo a tempo pieno, dedicandosi alla ricostruzione del partito sui territori. Un ruolo da vivere con spirito di servizio e abnegazione, non come trampolino di lancio e mai anteponendo la propria ambizione personale a quella collettiva del partito. In questo senso il segretario dovrà essere autorevole e nel pieno delle proprie funzioni senza vincoli esterni che lo trasformerebbero in un semaforo tra correnti e che ne minerebbero credibilità e prestigio».
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