Centrale del Mercure, PD: la Corte Costituzionale conferma quanto avevamo denunciato e smaschera l'arroganza del centrodestra e di Occhiuto
“La sentenza della Corte Costituzionale che dichiara incostituzionale la legge regionale sul divieto generalizzato di impianti a biomassa nei parchi naturali rappresenta una vittoria del diritto, del buon senso e delle Comunità che in questi mesi hanno lottato con determinazione per difendere il proprio territorio, il lavoro e la dignità delle istituzioni”. A sostenerlo è il gruppo del Pd in Consiglio regionale tramite una nota stampa. “È una sentenza – proseguono i consiglieri dem - che ristabilisce la verità e smaschera definitivamente l’arroganza del centrodestra e di Occhiuto che hanno voluto costruire una norma ad hoc per colpire un’esperienza virtuosa, come quella della Centrale del Mercure, solo per assecondare logiche ideologiche o interessi di parte. Come gruppo del Pd, avevamo denunciato sin dal primo momento la palese incostituzionalità della norma e l’inaccettabile forzatura politica con cui è stata portata avanti, persino imponendo una questione di fiducia e impedendo il ritorno del testo in Aula, in spregio alle decisioni assunte dalle Commissioni e alle richieste avanzate dai sindaci e dalle comunità locali”. “Abbiamo abbandonato l’Aula per protesta – ricorda il gruppo dem -, di fronte a un Consiglio umiliato nel suo ruolo e trasformato in mero esecutore passivo di decisioni prese altrove. Oggi, la Corte riafferma che le regole non si cambiano in corsa e che le istituzioni non possono sottrarsi al rispetto dei principi costituzionali, della libertà d’impresa e del legittimo affidamento. La verità è che si è tentato di chiudere un impianto che produce energia da fonti rinnovabili, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione dell’Europa e garantisce occupazione stabile per decine di famiglie e coinvolge oltre 1.200 lavoratori nella filiera. Un impianto che, per di più, svolge un ruolo essenziale nella manutenzione attiva del territorio e nella prevenzione degli incendi, operando nel rispetto dei più alti standard ambientali, come confermato dai dati ufficiali dell’Arpacal e dagli studi scientifici dell’Osservatorio Ambientale. Ora si volti pagina. La politica regionale esca dalla logica degli scontri ideologici e assuma un approccio pragmatico, orientato allo sviluppo sostenibile, alla tutela dell’ambiente e al rafforzamento della filiera foresta-legno-energia. Il futuro della Calabria si costruisce con scelte concrete e partecipate, non con diktat e imposizioni dall’alto”. “Il gruppo del Pd – conclude la nota - continuerà a battersi per difendere le prerogative del Consiglio regionale, per dare voce ai territori e per affermare una visione moderna, ecologica e inclusiva dello sviluppo. Dopo questa sentenza, è ancora più evidente chi ha agito con responsabilità e chi, invece, ha giocato sulla pelle delle comunità e sulla stabilità economica di un’intera area. Adesso si garantisca la piena operatività dell’impianto e si avvii un confronto vero sul futuro energetico e produttivo della nostra regione”.