«Il cancro infantile, da anni, nella nostra regione non è più oggetto di attenzione. I casi attesi (poco meno di 100 all’anno) non vengono più intercettati dalle nostre pediatrie e vengono diagnosticati in ospedali di altre regioni. Con le conseguenze che tutti possiamo immaginare: migrazione sanitaria in crescita, impoverimento delle famiglie coinvolte e conseguentemente delle casse della nostra sanità regionale. E di tutti i calabresi che si troveranno a sostenere con le proprie tasse queste spese». Non molla la presa sul dramma nel dramma dell’emigrazione sanitaria Franco De Maria, direttore dell’associazione che porta il nome di suo figlio, Gianmarco, strappato troppo presto alla vita proprio da una neoplasia. Nel suo none, ormai più di veti anni fa, la famiglia ha messo in piedi una realtà straordinaria del terzo settore, accogliendo e aiutando altre famiglie ferite dal cancro infantile. Perché in questi casi sui ammala tutta la famiglia, non solo il piccolo o la piccola. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza