L’Atto aziendale dell’Asp prova a farsi largo nel campo minato del confronto, tra resistenze dei sindacati e veti incrociati dei territori. La sostanza dell’Azienda sanitaria provinciale dovrà ricompattarsi all’interno del suo “Piano regolatore” per restituire speranze di cure e assistenza migliori a tutto il Cosentino. Un grande territorio spossato e intontito da anni di cattiva gestione politica della sanità regionale. La rivoluzione ideologica di Occhiuto, nel Cosentino, ha riportato in vita i servizi sanitari (riaprendo i presidi di Praia, Trebisacce e Cariati) ingaggiando medici arrivati dall’altra parte del mondo (i cubani), e, soprattutto, demolito lo storico recinto che blindava l’accesso alla facoltà di Medicina, spianando la strada alla nascita del nuovo corso accademico all’Unical. Una svolta accademica che ha cambiato la storia dell’“Annunziata” e della stessa Asp. La battaglia di Occhiuto prosegue. Nei giorni scorsi ha lanciato un reclutamento social di medici per la continuità assistenziale, la medicina generale e il 118. Un appello che sta viaggiando di profilo in profilo e promette un’adesione di massa. “Camici bianchi” che l’Asp cerca come il pane per spalancare la fenditura nella linea del tempo, tra passato e futuro, con un presente che già mostra segnali di risveglio nelle Chirurgie, ad esempio, grazie ai due capi-scuola che guidano i reparti di Corigliano Rossano e Paola, rispettivamente Sebastiano Vaccarisi e Simone Squillante. Bene anche la Cardiologia grazie alla Telemedicina, che sarà ulteriormente potenziata e sarà destinata a diventare un modello organizzativo per sviluppare l’assistenza sul territorio di altre specialità.