L’Asp si lascia definitivamente alle spalle la strada monotona di una sanità che in Calabria resta, purtroppo, una terra di mezzo che, goccia dopo goccia, va riempiendosi di ombre e di difficoltà. L’obiettivo è quello di riuscire a guadagnare tempo per allontanarsi da quel margine pericoloso che separa la vita dalla morte. L’emergenza urgenza, il fianco scoperto del sistema salute italiano, in Calabria è da sempre una equazione che non torna. Qui si avverte più che altrove la crisi di vocazione dei medici nei Pronto soccorso e sulle ambulanze del 118.
Ma l’Asp intende risolvere il problema anche in presenza di una così evidente grave crisi di personale. Per lunedì, il direttore generale Antonello Graziano, ha convocato tutti i direttori di dipartimento dell’emergenza urgenza per preparare un protocollo operativo in caso di carenza di professionisti. Si studieranno rotazioni che serviranno a coprire gli eventuali “buchi” negli organici restando nei tempi di allerta target. Una rivoluzione del servizio di emergenza-urgenza che passerà anche attraverso i veicoli. Dopo aver rinnovato il parco dei mezzi gommati, Graziano si prepara a far volare l’elisoccorso anche di notte. Le prime piste che verranno illuminate saranno quelle di contrada “Cannuzze” e di Corigliano Rossano. Poi, toccherà a tutte le altre già individuate nella provincia di Cosenza e nel resto della regione. L’obiettivo è quello di garantire decollo e atterraggio notturno entro la fine di febbraio e consentire, così, tempi ridotti d’intervento, anche nelle zone più remote di questa terra.
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