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L'annuncio di Occhiuto: «Asp e Ao, conti a posto». Anche a Cosenza

La Sanità in Calabria? Per oltre quarant’anni è stata l’albero della cuccagna della politica. Poi, però, è arrivato Roberto Occhiuto che da governatore-commissario è ripartito da quel punto cieco della storia per invertire il destino della sanità in Calabria. La rivoluzione ideologica del presidente, nel Cosentino, ha riportato in vita i servizi sanitari sacrificati (sono stati riaperti gli ospedali di Praia, Trebisacce e Cariati) ingaggiando medici arrivati dall’altra parte del mondo (i cubani), e, soprattutto, demolendo lo storico recinto che blindava l’accesso al corso di laurea in Medicina all’Unical. Una svolta accademica che ha cambiato anche la storia dell’“Annunziata” e della stessa Asp. Ma ciò che riverbera in queste ore è il risanamento economico delle due Aziende. In particolare, il prodigio sta nella contabilità a perdere dell’Asp che, dopo anni di disastri e di comunicazioni orali, è stata rimessa in ordine grazie alla disciplina e al rigore imposto dal direttore generale Antonello Graziano. Il manager ha fatto quadrare bilanci scovando debiti e crediti inesistenti che generavano resoconti inattendibili.
E ieri, Occhiuto, annunciando l’approvazione dell’ultimo bilancio pendente dell’Asp di Reggio Calabria, ha ufficializzato il risultato clamoroso della terapia d’urto applicata alla sanità: «Da questo momento le Asp e le Ao calabresi hanno tutte i bilanci finalmente chiusi. Negli ultimi due anni gli uffici della struttura commissariale hanno fatto un lavoro straordinario ed hanno rimesso in ordine i conti della nostra sanità. Un’operazione verità che ha posto fine alla “tradizione orale” che incredibilmente ho trovato al mio arrivo. Non solo. Abbiamo ricostruito anche il dato storico, come richiesto dalla legge, e nelle ultime settimane abbiamo approvato i bilanci dal 2013 al 2021 per l’Asp di Reggio Calabria, e dal 2018 al 2021 per l’Asp di Cosenza, con i pareri positivi degli organi di controllo. La Calabria – dal punto di vista contabile – è così allineata alle migliori pratiche contabili sanitarie regionali del Paese. Un ulteriore e decisivo passo in avanti verso l’uscita, dopo oltre 15 anni, dal commissariamento della nostra sanità. Tutto ciò è stato possibile anche grazie alla positiva interlocuzione avuta con il governo e con il Parlamento: capacità di mediazione e rapporti politici e personali spesi con professionalità e autorevolezza ci hanno consentito di raggiungere questo storico risultato».

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