Stava lì, infilato tra i volumi della biblioteca, nella vecchia casa di famiglia, quel foglio filigranato. Stava lì ripiegato ben benino, appiattito, stirato alla perfezione, senza manco una grinza, tra le copertine di pelle dei libri che da anni, ormai, nessuno sfogliava più in quel signorile appartamento d’un palazzo del centro. A guardarlo così, in modo superficiale, quel foglio sembrava un certificato di diploma d’altri tempi: un cimelio da valorizzare con una cornice adatta e mostrare ai pronipoti. Aveva pensato più o meno questo l’anziana donna (una pensionata di 102 anni originaria di Chieti ma residente nella città dei bruzi da moltissimi anni) quando quel pezzo di carta, dagli spigoli perfetti, è emerso dal ripiano dov’era rimasto a dormire dal 1990. La fortuna (se così la si vuol chiamare) stava lì, in disparte, in quella stanza. Attendeva con pazienza che qualcuno la invocasse. Leggi la versione integrale dell’articolo su Gazzetta del Sud – edizione Cosenza in edicola oggi.