La "buona sanità" calabrese. Sono stati sei gli interventi di alta chirurgia pediatrica neonatale effettuati, nell’ultimo trimestre nel Dipartimento Materno Infantile dell’Annunziata di Cosenza. I neonati affetti da gravi malformazioni – atresia esofagea, atresia duodenale, atresia anale ed esofagea associata complessa – sono stati trattati dalle equipe di Chirurgia Pediatrica diretta dal dottor Fawzi Shweiki e successivamente presi in cura dall’equipe di Terapia Intensiva Neonatale.
Il Direttore del Dipartimento Materno-Infantile e dell’U.O.C. Neonatologia e TIN dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, dottor Gianfranco Scarpelli non nasconde particolare soddisfazione nell’illustrare i risultati raggiunti nell’ultimo trimestre nell’ambito del Dipartimento Materno Infantile.
“Risultati importanti – dice - ottenuti grazie al lavoro sinergico di equipe, svolto in stretta collaborazione tra le Unità Operative di Neonatologia, Chirurgia Pediatrica, Ostetricia e Ginecologia”.
"Sono stati effettuati complessi interventi chirurgici – dichiara il direttore del Dipartimento - su neonati con gravi patologie congenite: in particolare una donna di Milano, in vacanza in Calabria, ha partorito un neonato affetto da malformazione congenita, sottoposto ad intervento chirurgico dall’equipe del dr Fawzi con esiti ottimi e riconoscimenti da parte dei genitori, per la qualità delle cure ricevute nel nostro ospedale”.
“Eventi come questi - dichiara Scarpelli - ormai non sono più rari ed eccezionali nell’Ospedale di Cosenza: gli interventi di Alta Specializzazione Chirurgica sono sempre più numerosi e pongono l’hub di Cosenza tra i Centri Nazionali di Chirurgia Pediatrica. Nella fase post-operatoria, estremamente delicata e complessa i Neonati sono stati seguiti dall’Equipe della Terapia Intensiva Neonatale di Cosenza”.
E fanno ritorno a casa, dopo circa 100 giorni di degenza, anche i sei neonati venuti alla luce, durante il lockdown, con prematurità estrema: peso inferiore ai 700 gr, età gestionale inferiore alle 28 settimane. “I risultati raggiunti nell’ultimo periodo – ha aggiunto il direttore del Dipartimento – confermano l’Area Materno-Infantile dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza come centro di riferimento regionale nel trattamento e cura delle patologie neonatali che, in altri tempi, sarebbero stati oggetto di migrazione sanitaria. Un’ inversione di tendenza, per quanto riguarda la migrazione che sta facendo registrare segno negativo nei flussi in uscita e segno positivo nei flussi in entrata. Sono infatti numerosi i neonati che sono stati trasferiti dai Centri di Terapia Intensiva Neonatale delle altre Provincie della Calabria”.
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