«Il virus ci ha tolto il sorriso, nascondendoci il volto, ma non ha cancellato ciò che abbiamo dentro. Ci dà un’occasione per pensare di più alla vita spirituale, per quanto riguarda noi credenti, mentre per i non credenti stimola a dare più importanza alla vita interiore, riprendendo valori a lungo finiti in secondo piano, a cominciare dalla fratellanza». Lo ha sottolineato l’arcivescovo Francesco Nolè ieri mattina dialogando nel salone degli stemmi dell’episcopio con i giornalisti e i direttori degli uffici di curia. Venerdì sera aveva incontrato le aggregazioni laicali. Di buon mattino s’era recato in ospedale portando in dono un presepe per il reparto di pediatria. Al termine della mattinata, invece, ha celebrato in duomo con i rappresentanti di Coldiretti e Confagricoltura. Il presule ha plaudito alle “buone notizie” che sempre più spesso trovano spazio nell’agenda informativa, contribuendo a seminare la speranza di cui c’è tanto bisogno.
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