Un nuovo ed importante successo per l’Università della Calabria che in capo al Dipartimento di Scienze aziendali e giuridiche si è aggiudicata il bando “Valore Pa 2020” sulla Cyber Intelligence. Il bando, promosso dall’Inps, ha la prospettiva di formare i nuovi esperti del settore in seno ai dipendenti pubblici rientranti al momento nella Regione Lombardia e nella Regione Puglia. A coordinare i corsi è il professor Fabio Piluso, docente di Economia degli intermediari finanziari dell’Unical che spiega come sia nata l’idea di partecipare al contest nazionale indetto dall’Inps per la formazione del personale appartenente alla Pa, con evidente netta prevalenza delle forze dell’ordine, sul tema nevralgico della Cyber intelligence. «Il vero rischio economico-finanziario dei nostri tempi», commenta Piluso, «non ancora del tutto percepito in verità è proprio quello di tipo cyber. Del resto, il tanto dibattuto Programma “Next Generation Eu” pone tra gli interventi prioritari in ambito europeo proprio gli investimenti in Cyber security, atteso l’elevato rischio che si percepisce tra i Policy makers europei negli anni a venire». Per tale motivo, le aspettative sul corso sono molto alte: innanzitutto per la scelta di mirare all’eccellenza in seno al corpo docente scelto tra le più alte cariche dell’intelligence italiana, della diplomazia internazionale e dei vertici delle forze dell’ordine. Tra tutti, Paolo Poletti, già vicedirettore dell’Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna) e dell’Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna) e il generale della Guardia di Finanza Carlo Villanacci, dislocato per circa dieci anni dall’Italia a Washington per gestire i servizi di sicurezza transnazionali. L’obiettivo è inoltre quello di riproporre per il prossimo anno la candidatura dell’Unical, nella speranza che anche le altre regioni, a cominciare dalla Calabria, possano scegliere di formarsi in questo comparto tanto specialistico quanto affascinante. Il fenomeno dello sviluppo delle aziende legate alla cyber-sicurezza appare ancora troppo modesto e, in effetti, i dati di mercato ci mostrano che, al momento, sono poche le regioni italiane che operano in questo comparto.