Il Parco archeologico di Sibari come spazio di sensibilizzazione e formazione per una cultura del patrimonio e della legalità. Presentata e avviata nella mattinata di venerdì al Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide il percorso “Di genio e meraviglie: percorsi tra mito e cronaca, bellezza e mafia”. Protagonisti gli studenti della Sibaritide insieme al Direttore del Parco Filippo Demma. Saranno loro a fornire ai giovani le suggestioni utili per realizzare le fasi in cui l’azione è declinata, così da tracciare un percorso di legalità attraverso i miti antichi, l'archeologia, i nomi e le vicende che hanno scritto la storia della Calabria. Nella sua prima edizione, presente il Presidio Libera di Cassano, l’attività coinvolgerà alcune classi dei licei Erodoto di Cassano, Colosimo di Corigliano e San Nilo di Rossano, che vivranno un’esperienza-pilota da allargare agli altri istituti dell’Alto Ionio nelle prossime edizioni.
L’idea nasce dalla volontà di Filippo Demma di avviare un'azione decisa di contrasto alla mentalità mafiosa attraverso un'educazione alla legalità veicolata dal patrimonio culturale della Sibaritide e, in generale, dell'intera Calabria. Tale azione trova il suo punto di avvio nei giovani e nelle scuole, nella convinzione che il Parco debba farsi comunità e luogo di contrasto al disagio sociale, cibo elettivo della ’ndrangheta. Cosa tiene nella stessa terra l'assassino di un bambino di tre anni, Erodoto e Ippodamo? Come possono essere state partorite dallo stesso ventre Nosside di Locri o la Brigantessa Francesca La Gamba e le donne di mafia? Molte risposte arriveranno da testi cardine dell’antimafia la cui lettura diventa un punto di partenza per sviluppare una coscienza critica che serva ad avviare un cammino di legalità con i giovani coinvolti, attraverso una narrazione consapevole e priva di stereotipi che, riflettendo su mito e cronaca, bellezza e mafia, legalità e criminalità, giunga a raccontare il genio e la meraviglia propri del territorio.
Di un libro in particolare, proposto loro dai promotori del progetto, gli studenti coinvolti scriveranno una sinossi-recensione che fornirà loro la base di miti, racconti, immagini e fatti di cronaca su cui lavorare. Poi passeranno a realizzare azioni di sensibilizzazione alla legalità nonché di promozione del patrimonio culturale locale e regionale, fino a comporre opere assolutamente originali che diffondano i principi e la coscienza della legalità, dando loro la forma che meglio si adatta alle proprie capacità espressive (canzoni, video, podcast, dialoghi, fotografie etc.). Le narrazioni migliori, vagliate da una specifica commissione, saranno premiate con una sorpresa sponsorizzata dal Parco archeologico di Sibari. Tutto questo per contribuire a fare del Parco archeologico di Sibari un polo ed un presidio di legalità, attraverso la firma di un patto di comunità aperto ai soggetti operanti nel mondo dell’istruzione, del welfare, della sicurezza, della pubblica amministrazione di quanti vorranno collaborare a realizzare un’azione che, attraverso la bellezza del patrimonio culturale, possa diventare cammino di legalità.
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