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Giornata mondiale della lingua latina, la delegazione Aicc di Castrovillari premia gli studenti

Consegnata l’incusa d’argento di Sibari

I Licei di Castrovillari e del Circondario hanno attribuito una importanza particolare alla Giornata Mondiale della Lingua Latina, che è stata celebrata, in tutta l’Italia, il 14 aprile. Negli Istituti scolastici della Calabria Citeriore, che hanno aderito all’invito della Delegazione castrovillarese dell’Associazione Italiana di Cultura Classica (A.I.C.C.), gli studenti hanno discusso in classe con il docente di latino l’elaborato incentrato su uno dei tre temi: la pace, il tempo, il coraggio, analizzando, rispettivamente un passo della IX Bucolica di Virgilio, un brano di una Lettera a Lucilio di Seneca e  uno tratto dagli Annali di Tacito.

Una qualificata Commissione composta dai docenti Maria Clara Donato e Giuseppe Russo con Mario Bozzo, Presidente (fondatore e attuale Direttore dell’ormai affermato e prestigioso Premio Cultura Mediterranea), ha valutato gli elaborati degli studenti. Il giorno 26 aprile nell’Aula Magna del Liceo scientifico “E. Mattei” di Castrovillari si è svolta la premiazione dei vincitori, uno per ogni Istituto. Sono stati premiati con l’incusa d’argento di Sibari: Giulia Gallo del Liceo scientifico “E. Mattei” di Castrovillari; Francesco De Noia del Liceo classico “G. Garibaldi” di Castrovillari; Marianna Tavernise del Liceo classico “San Nilo” di Rossano Calabro; Ilenia Portorano del Liceo classico “R. L. Satriani” di Cassano allo Ionio; Giada Giulia D’Elia del Liceo classico “ G. Colosimo” di Corigliano Calabro; la classe III A del Liceo classico “Alessi di Turi” di Trebisacce. Inoltre, sono state attribuite due Menzioni speciali: una a Simone Graziadio del Liceo classico “G. Garibaldi” di Castrovillari e l’altra a Antonio Campana del Liceo classico “San Nilo” di Rossano Calabro.

L’iniziativa, coordinata dalla prof.ssa Maria Lucilla Aprile, è stata introdotta dal Presidente della Delegazione A.I.C.C. di Castrovillari con una relazione intitolata: L’Andromaca virgiliana ovvero una vita nel passato. Dopo aver richiamato l’attenzione sull’Andromaca del libro VI dell’Iliade e su quella dell’omonima tragedia euripidea, il prof. di Vasto si è soffermato sui vv. 453-457 del libro II e sui vv. 291 del libro III dell’Eneide, evidenziando che l’Andromaca dell’Eneide è un personaggio letterario che, se riprende alcuni aspetti della tradizione letteraria greca, è tuttavia prettamente virgiliano perché connotato dall’infelicità propria degli altri personaggi dell’Eneide, Didone, Eurialo, la madre di Eurialo. Inoltre, richiamando l’attenzione sul recupero del passato da parte di Andromaca e del marito Eleno, che riproducono a Butroto,  in Epiro, una parva Troia, una piccola Troia, con una piccola Pergamo, con corsi d’acqua battezzati Xanto e Simoenta, i fiumi dell’antica Troia omerica, crea un personaggio letterario che vive nel passato, che vive del passato. Questo personaggio virgiliano forse c’insegna che la nostra vita non può essere del tutto ancorata al presente. Alla fine, il relatore ha sottolineato l’importanza della famiglia che affiora nelle parole dell’Andromaca virgiliana attraverso il richiamo ed il ricordo di Ettore e del figlioletto Astianatte, ucciso in tenera età dagli Achei. È probabile che Virgilio, nel delineare la figura di Andromaca, moglie fedele, madre affettuosa, abbia tenuto presente la linea culturale, sociale, morale tracciata da Augusto, impegnato nel ripristino degli antiqui mores, degli antichi costumi. Gli studenti hanno seguito con lodevole attenzione partecipando attivamente alla manifestazione.

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