Il mondo accademico in soccorso della sanità pubblica. L’ateneo di Arcavacata ha chiuso nei giorni scorsi, con notevole successo, l’ultima call per reclutare professori e ricercatori in ambito medico, attirando l'interesse di oltre 100 docenti medici di alto profilo a livello nazionale e internazionale. Dall'analisi delle candidature pervenute è emerso che 41 candidati sono già impiegati presso altre università, mentre 23 sono “cervelli di ritorno”, professionisti che hanno sviluppato esperienze al di fuori della Calabria e ora sono pronti a far rientro, contribuendo con le loro competenze maturate in contesti nazionali ed esteri. Un aspetto particolarmente rilevante è che tra i candidati spicca anche un gruppo di professionisti che già ricoprono il ruolo di primari di reparto, dieci in totale, di cui sei calabresi che attualmente operano fuori dalla regione. Le domande sono giunte da diverse aree del Paese, tra cui università blasonate quali Napoli, Roma, Padova, Pisa, Bologna e Milano, oltre che dall'estero, con candidature provenienti da Macedonia, Germania, Svizzera e persino dal Kansas. L’iniziativa dell’ateneo si inserisce nel solco del reclutamento di qualità, per rafforzare il legame tra l'università e sistema sanitario regionale, prevendendo l’assunzione di professionisti che insegneranno nel corso di laurea in Medicina e chirurgia e Tecnologie digitali e che avranno un ruolo, anche apicale, in alcuni reparti dell’Azienda ospedaliera e dell’Irccs - Inrca. L’intento del rettore dell'Unical, Nicola Leone, è di favorire l'ulteriore accrescimento scientifico e culturale dell'Unical, qualificare in modo più forte la didattica e la ricerca, nonché creare le condizioni per aumentare il valore competitivo dell'università e la sua capacità di intercettare e incrementare finanziamenti esterni. La call si inserisce in questo contesto, andando a coprire posti di professore e ricercatore in un ampio ventaglio di aree mediche.