Tra la strada e il carcere, ma sempre al fianco di chi ha bisogno di una mano tesa. È un periodo speciale anche per i volontari dell’associazione cristiana “Casa nostra” che almeno due volte a settimana continuano a girare l’area urbana con l’unità di strada, come proseguono ad accogliere nella propria struttura dove chiunque trova un pasto caldo, può fare una doccia e indossare abiti puliti. Ma è soprattutto là fuori che c’è più bisogno, non solo di cibo. «Il freddo continua e per chi vive in strada è sempre più dura», raccontano i volontari che assieme alle suore missionarie e a Pino Salerno danno braccia e gambe a “Casa nostra”.
«L’unità di strada è presente, tutto l’anno, portando coperte, abbigliamento, pasti caldi e, soprattutto, sorrisi. Ma non basta. Non possiamo fermarci qui. Serve una struttura di accoglienza temporanea per affrontare questo periodo gelido, prima che accada l’irreparabile e qualcuno perda la vita. Dopo sarà troppo tardi per trovare soluzioni. Ora è il momento di agire, insieme, per proteggere i nostri fratelli più fragili. Non possiamo permettere che il silenzio ci renda complici di tragedie evitabili», è l’appello lanciato dai volontari che chiedono a tutti di fare la differenza. Come? «Sensibilizziamo, sosteniamo e agiamo per chi ha più bisogno». L’obiettivo è riuscire a realizzare quanto prima questa struttura di accoglienza almeno temporanea.
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