
Il linguista Francesco Starace riporta l'attenzione accademica francese su Guardia Piemontese.
Si è svolto il 4 e 5 giugno scorso il convegno internazionale “La langue et la culture occitanes au carrefour des sociétés”, organizzato dal gruppo “Les Jeunes Chercheurs en Domaine Occitan”. L’iniziativa ha riunito a Montpellier giovani studiosi provenienti da Italia, Francia e Spagna per riflettere sul ruolo della lingua e cultura occitana in un contesto europeo, intesa come spazio di incontro tra idee, modelli culturali e pratiche sociali.
La conferenza inaugurale è stata affidata agli accademici Gilda Cäiti-Russo, Hervé Lieutard e Philippe Martel, che hanno discusso Lo Petit Thalamus de Montpelhièr. A seguire, diciotto interventi suddivisi in sei sessioni tematiche hanno spaziato dalla linguistica alla letteratura, dalla pedagogia agli studi di genere.
Nella seconda giornata si è parlato di movimenti culturali e politici occitani (1968–1981), tradizione trobadorica, musica popolare, e della presenza dell’occitano in Italia. Particolare interesse ha suscitato la comunicazione finale su L’occitano di Guardia Piemontese, incentrata sull’uso della varietà locale nella narrazione fantasy di Domenico Iacovo. A presentare il lavoro è stato Francesco Starace, dottorando dell’Università di Napoli Federico II.
Grazie al preziosissimo lavoro di Starace, che con professionalità e competenza ha esposto i tratti inconfondibilmente occitani della parlata guardiola attraverso i dialoghi e i componimenti presenti in Shanna, gli scritti di Iacovo, da quasi un anno ormai traduttore dello sportello linguistico Occitano della Provincia di Cosenza, si affermano a tutti gli effetti come opere letterarie degne dell’ambiente accademico. Si proiettano così come testimonianza culturale e linguistica a 360 gradi nel mondo occitano. È stato proprio Starace a rivelare l’aspetto più autenticamente aquitano di Guardia Piemontese all’Accademia, e dunque all’intero contesto occitanico francese, che – dopo anni di assordante silenzio e quasi inesistente operatività extraterritoriale – riconosce finalmente la matrice occitana viva e autentica della comunità calabrese.
Sulla base della letteratura di Iacovo, del suo forte e irrinunciabile impegno a condurre l’occitano guardiolo oltre la catena alpina e nei luoghi d’origine, e grazie al contributo indispensabile di Francesco Starace, l’Occitania di Francia – quella accademica, legata direttamente alla gloria della lirica trobadorica – torna a guardare a Guardia Piemontese come a un punto vivo e significativo di un’Occitania Unita, almeno dal punto di vista linguistico.
Si attendono ora con interesse gli sviluppi di questa riscoperta, finalmente rivalutata dopo un lungo periodo di mancata attenzione. Grande curiosità accompagna inoltre l’annuncio del terzo volume della trilogia, con il quale la magnifica e regale lupa Shanna, nata dalla penna di Iacovo e accompagnata simbolicamente a Montpellier da Starace, trascinerà Guardia Piemontese agli allori accademici: proprio come nel racconto guida Arnes al trono di Rouergue, dove l’Aquitania si ricongiunge alla sua figlia guardiola.
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