Il passato non conta, i tre punti sì. Può essere racchiuso in questi due semplici concetti il “Braglia-pensiero”, espresso alla vigilia della gara di domani sul campo del Carpi. L’impresa che ha riportato in auge il Cosenza è passata agli archivi. Da mesi. Cullarsi su ciò che è stato fatto si sta rivelando pericoloso, perché nel calcio non si vive di rendita. Vale per il tecnico rossoblù, ma anche per lo zoccolo duro della squadra, confermato dopo la promozione in rimonta. In B, però, non si scherza. «Stiamo lavorando per cercare nuove strade», confessa l’allenatore del Cosenza, «perché fino a oggi, in cinque partite, abbiamo raccolto appena tre pareggi. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Quando si ha la responsabilità di allenare una squadra non si può restare ancorati alle proprie convinzioni, specie se le cose vanno male». All’appello emiliano, oltre al lungodegente Trovato, marcheranno visita gli infortunati Capela e Tiritiello (Perez è stato recuperato in extremis e si accomoderà in panchina).