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Fattore arbitro, il Cosenza può recriminare ancora una volta

È il momento di farsi sentire. Il Cosenza si trova a dover recriminare, ancora una volta. E non per la vittoria mancata. Iniziano a essere numerosi gli episodi arbitrali che penalizzano i rossoblù. La classifica è impietosa e vede i “lupi” annaspare in zona retrocessione. Il campo, però, dice tutt’altro: nessuno ha messo sotto la squadra di Braglia e il gioco espresso non sembra appartenere a una neopromossa.

Tutti hanno faticato contro i cosentini, incluse le quotatissime Foggia e Pescara, eppure in nove gare disputate (lo 0-3 a tavolino con il Verona non ha nulla a che fare col calcio giocato) il Cosenza ha avuto la meglio solo contro i “satanelli”. Di responsabilità i rossoblù ne hanno più di una, se si consideranola sterilità offensiva (l’attacco è il secondo peggiore del campionato con appena sette centri) e l’attitudine a farsi del male dopo essere passati in vantaggio (quattro le rimonte subite). Ma al di là degli errori commessi, è indubbio che l’atteggiamento degli arbitri è tutt’altro che benevolo nei confronti di Corsi e compagni.

Troppi gli episodi negativi che stanno condizionando la stagione bruzia. A cominciare dal rigore decretato contro il Cittadella (leggera spinta di Corsi in area giudicata meritevole di sanzione) e da quello solare non fischiato ai silani nella gara pareggiata contro il Perugia al “Marulla”. Da lì in poi è stato un susseguirsi di topiche e sviste che hanno reso ancor più ostica la risalita in classifica. Ben tre gli episodi contestati negli ultimi 180’.

A Brescia la squadra di Braglia si è vista annullare il gol-capolavoro di Maniero, reo di essere in fuorigioco sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Neanche i replay hanno chiarito se il bomber rossoblù fosse o meno in offside. Non sarebbe stata necessaria l’immagine suppletiva, invece, per condannare il fallo di mano di Balzano in area pescarese nella partita di martedì sera. Un match che si è arricchito di un nuovo “giallo nel finale” con il gol-non gol di Crecco. Nel dubbio l’arbitro di turno ha concesso la rete agli abruzzesi senza che il guardalinee (lo stesso del fallo di mano da rigore non sanzionato nel primo tempo) battesse ciglio.

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