Cristiano Pavone ha il cuore rossoblù. Cosenza e Crotone gli sono entrate nel Dna. In riva al Crati e nella terra di Pitagora, l’ex esterno originario di Milano ha toccato con mano la passione di chi vive il calcio al Sud come se fosse una ragione di vita. Pavone, professione procuratore, lunedì farà di tutto per essere allo “Scida”. Sarebbe anche uno spettatore interessato.
«Nella nostra scuderia (guidata da Beppe Riso: ndc)», sottolinea, «ci sono elementi del calibro di Benali, Sampirisi, Barberis, Crociata, Cuomo e Zanellato. Nonostante questo io ho un pezzo di anima cosentina perché nella città dei bruzi sono stato benissimo. La piazza mi ha adottato e ogni volta che ho la possibilità di tornare lì lo faccio. Sarà comunque un derby tra due società che non sono in cattivi rapporti così come le tifoserie. Mi auguro per tutta la Calabria che si possa vedere in campo uno spettacolo incredibile».
Difficilmente le due squadre offriranno un calcio champagne: il Crotone è reduce da un crollo in classifica che ha estromesso i pitagorici dalla zona playoff (il minimo sindacale per una squadra che lo scorso anno militava in serie A), mentre il Cosenza sta facendo fatica a tirarsi fuori dalle sabbie mobili della graduatoria cadetta. «Le due squadre giocheranno con il coltello tra i denti», sottolinea Pavone, «e in campo ci sarà un discreto agonismo. Il Crotone ha accusato il colpo dopo la retrocessione dalla massima serie. Dal canto suo, il Cosenza ha la necessità di trovare la quadratura del cerchio in una categoria che ha ritrovato dopo quindici anni di attesa".
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