La vecchia guardia suona la carica e il Cosenza riprende la corsa salvezza. Non è sufficiente la notte dello “Scida” per dormire sonni tranquilli. La vita a forma di sfera avrà pur insegnato qualcosa a un bucaniere come Piero Braglia. E infatti il tecnico rossoblù è consapevole che il successo nel derby non rappresenta la panacea dei mali cosentini. Vincere, però, aiuta. Maledettamente. Soprattutto se si tratta di un derby. Soprattutto se consente al Cosenza di trascinare in mezzo al polverone di bassa classifica anche i “cugini” e di non vedere allontanarsi troppo squadre come Ascoli e Venezia. Per non parlare del Carpi, ricacciato indietro dopo l’exploit di Padova. Già, il Padova, prossimo avversario dei “lupi” che dovranno piazzare altro prezioso fieno in cascina. Sabato pomeriggio (ore 15) al “Marulla” andrà in scena uno spareggio-salvezza a tutti gli effetti. Contro un avversario fatale proprio al Cosenza, ventuno anni fa, in una partita che grida ancora vendetta. Il pari in terra veneta, infatti, costò la serie B ai silani. Altri tempi. Oggi la cadetteria è una materia differente, un campionato molto più equilibrato e imprevedibile. Guai a dare nulla per scontato, anche dopo la notte dello “Scida”. Braglia, allo stesso tempo, è più tranquillo, proprio perché sa di poter contare su una vecchia guardia composta da elementi che conoscono bene la piazza bruzia e hanno strappato il derby dalle mani di Oddo e i suoi. Ve n’è almeno uno per reparto ad aver inciso tremendamente sulle sorti del derby. A cominciare da Pietro Perina. Facile, dopo una partita caratterizzata da un intervento determinante e un paio di guizzi da portiere scafato, gettare la croce addosso a chi come Saracco e Cerofolini non era riuscito e tenere blindata la porta del Cosenza (se non in occasione dell’altro successo in campionato, contro il Foggia). Il calcio, però, è fatto anche di prestazioni. E Perina è andato ben oltre la sufficienza contro i pitagorici, dimostrando di essere il portiere più pronto sotto il profilo psicologico. Toccherà ancora a lui contro il Padova. L’altro elemento della vecchia guardia che ha inciso è Idda. Gol a parte (anche se si tratta del pezzo più grosso della storia del derby), il difensore sardo ha avuto il merito di mettere la museruola all’attacco crotonese.