Il primo auspicio per il 2019 dei “lupi” riguarda il potenziamento del reparto offensivo. Sia in termini di rendimento, sia sul mercato. I numeri dei primi mesi cadetti del Cosenza sono emblematici: in 17 gare disputate, Tutino e compagni hanno messo a segno appena 14 reti. I rossoblù sono il peggior attacco del campionato. Una tendenza emersa fin dalle prime battute stagionali. Inizialmente il tecnico Braglia aveva provato a correggere il tiro sacrificando il tanto caro 3-5-2 con lo scopo di aumentare la mole di gioco offensiva. Ma nel calcio, si sa, la coperta è corta, e gli stravolgimenti tattici (soprattutto in trasferta) hanno comportato una maggiore fragilità sotto il punto di vista difensivo, acuita dall’approccio nero di Saracco e Cerofolini con il nuovo campionato. Ecco perché, una volta tornato al collaudato 3-5-2, l’allenatore del Cosenza deve trovare altre medicine per curare il mal di… gol. Mercato caldo. Per alcuni giocatori della prima linea, intanto, il dado è tratto: Perez è sul mercato, mentre Di Piazza è con la testa altrove (anche ieri si è allenato solo in mattinata): il presidente Guarascio vuole monetizzare la cessione dell’ex giocatore del Lecce, ma il Catania, squadra che ha già l’accordo di massima con il ragazzo, da quell’orecchio non ci vuole sentire. Baclet continuerà a rappresentare la carta da tirare fuori dal mazzo nella seconda parte di gara, mentre Tutino non è mai stato in discussione. Il direttore sportivo Trinchera, al momento, è a caccia di una seconda punta alla Okereke per accontentare il tecnico Braglia (tra i nomi sondati c’è Rossi della Lazio). Allo stesso tempo, però, l’uomo mercato del Cosenza non resterebbe sordo al richiamo di qualche affare. I rossoblù sono alla finestra e aspettano che il Verona faccia passi ufficiali per ciò che concerne la cessione di Cissè (al momento non contemplata). Per il resto, si attendono sempre novità sul fronte portiere.