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Insulti a sfondo razziale dopo un fallo, dieci turni a Fioretti del Castrovillari

L'inizio del match Castrovillari-Portici

Da Kalidou Koulibaly a Simone Fioretti. Lo sfondo razziale, anche se stavolta il caso si sposta dagli spalti al rettangolo di gioco, è alla base dell'espulsione comminata al centrocampista rossonero, Simone Fioretti.

Il giocatore, e questo a fine gara, aveva anche cercato di spiegarsi, ma l'arbitro Alessio Schiavon, il fischietto trevigiano che ha diretto lo sfortunatissimo match col Portici (tra l'altro caratterizzato a fine gara dalla morte di un tifoso del Castrovillari), non ha creduto alle scuse addotte dal centrocampista rossonero.

Tutto per un fallo da dietro, anche duro, subito ad opera del difensore di colore, Sall Denmbel. In campo sarebbero state proferite parole che il direttore di gara ha trasformato in rosso diretto e che poi hanno portato alla maxi squalifica.

Domenica dalle tribune non si era capito bene cosa fosse davvero accaduto, ieri dal referto è, però, arrivata la stangata per il giocatore: 10 giornate di squalifica e la presa di posizione della società del Pollino, con in testa il presidente Pino Agostini, che s'è riservata di adottare gli opportuni provvedimenti in ordine ad un caso che ha lasciato tutti amareggiati e perplessi. Profondamente turbato dalla vicenda e dispiaciuto per quanto accaduto il giocatore.

A caldo la società del Pollino ha annunciato di non voler proporre ricorso alla maxisqualifica.

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