Occhiuzzi ha sempre ribadito la propria fiducia a tutto il gruppo silano. Come era successo già in occasione della cavalcata della passata stagione, la scelta però è ricaduta sempre sugli stessi elementi. Un impianto intorno ai quali passa il destino del Cosenza. Le variazioni al tema nelle ultime 8 “battaglie” saranno poche: si ridurranno essenzialmente a tre. Ciò significa che le responsabilità graveranno principalmente su 14 dei 27 in rosa. In porta e nel pacchetto arretrato. Tra i pali non è mai esistita partita. Per prima cosa perché il ruolo dell’estremo difensore ha sempre generato poco turnover ma soprattutto perché il livello di Falcone è il più alto in assoluto. Il portiere tornerà alla Sampdoria dopo essersi consacrato come l’estremo difensore più forte della cadetteria. Con buona pace di Guarascio, che genererà un’altra plusvalenza. Al “supereroe” silano spetterebbe una gran fetta dell’impresa. Nella linea difensiva, il borsino delle quotazioni non è mai rimasto invariato. Prima della pausa, il terzetto composto da Tiritiello, Ingrosso e Legittimo è sembrato davanti. A cominciare dal delicato bivio con l’Ascoli, le “graduatorie” del “prof” Occhiuzzi chiariranno il ruolo di Idda, perno inamovibile fino a poco tempo fa. Antzoulas e Schiavi sono parecchio indietro. Mediana e corsie laterali. La vera alternativa ai quattro di centrocampo è Angelo Corsi. Il capitano silano ha un valore inestimabile come uomo spogliatoio. È l’anima del Cosenza, nessun altro ha i colori rossoblù tatuati sulla pelle come lui. Tante volte oggetto di critiche, può essere una chiave importante. Con Cittadella e Chievo ha evidenziato di poter risultare un “valore” attraverso la determinazione con cui non si è mai arreso davanti alle difficoltà. Se il 4-3-1-2, provato per un breve periodo, fosse rimasto il sistema di gioco di base, avrebbe trovato maggiore spazio; ora subentrerà per far rifiatare Gerbo. Da gennaio in poi, il tecnico ha lasciato passare un altro messaggio chiaro: Petrucci e Sciaudone, in mezzo, non si toccano. Ba e Kone faranno i “tappabuchi”. Con l’infortunio di Bittante, Crecco – prelevato per sostituirlo – è il padrone della corsia sinistra. I limiti denunciati da Vera, costringono il colombiano indietro. Sull’altro versante, Bouah avrà un ruolo limitato. Le armi offensive. Sulla trequarti, parecchie “fiches” transiteranno dall’ispirazione di Tremolada. Bahlouli, che a sprazzi ha lasciato vedere qualità interessanti, è un elemento utile ma secondario. I risultati negativi non hanno oscurato la buona seconda parte di Gliozzi. Per l’altra casella, Carretta parte davanti a Trotta, che ha avuto un impatto inferiore alle aspettative. Per Sacko vale lo stesso discorso fatto per Bouah. Un gradino più su Sueva. Il prodotto della “cantera” avrebbe avuto sicuramente maggiore spazio se il Cosenza non avesse avuto tutte queste difficoltà. Infine, Mbakogu: giudicarlo è ancora impossibile. Ha poco più di un mese per consentire a Trinchera di vincere la sua “scommessa”.