Tre partite prima del calciomercato, destinato a correggere le lacune emerse, almeno nelle intenzioni di Roberto Goretti. Il Cosenza, dopo il pareggio poco utile contro il Pordenone, se vuole arrivare alla seconda parte di stagione senza il fiato sul collo deve cambiare il trend nelle successive partite contro Pisa, Cittadella e Ascoli (hanno tutte almeno lunghezze in più rispetto a Palmiero e compagni). Nove punti in palio, l'imperativo è riscattarne il massimo possibile per non restare troppo distanti dalla soglia salvezza. I rossoblù, con il netto successo dell'Alessandria a Reggio Calabria, hanno perso una posizione precipitando al quartultimo posto. Ciò che è peggio però è il “vento” che dà l'impressione di soffiare in direzione contraria. Nelle ultime cinque partite, soltanto Reggina e Crotone (0 punti) hanno fatto peggio (2 per i cosentini). A Lignano Sabbiadoro, i rossoblù hanno interrotto il digiuno di reti ma non quello di vittorie. Occhiuzzi, memore quanto avvenuto nella passata stagione, deve imprimere una svolta immediate. Il tecnico ha esordito facendo autocritica rispetto alla prestazione della sua squadra in Friuli. Parole differenti se confrontate allo scorso campionato quando al termine di ogni partita ha lasciato trasparire una soddisfazione di circostanza. Non a caso è stato lo stesso allenatore a precisare che durante questi mesi ha analizzato molto anche se stesso per smussare alcuni aspetti. Da subito ha compreso che la mole di lavoro da fare è abbastanza elevata. I silani hanno manifestato qualche scricchiolio di troppo. La prova di sabato pomeriggio con il Pisa, leader della classifica cadetta, sarà una fondamentale “galleria del vento” per calibrare gli interventi da compiere per rendere il Cosenza affidabile dalla prima partita post sosta invernale (a metà gennaio). Per esserlo servirà l'intervento di Eugenio Guarascio, che - come Occhiuzzi - dovrà dimostrare di essere intenzionato davvero a cambiare pelle e consentire gli accorgimenti necessari a raggiungere la permanenza.
Dal campo
I rossoblù sono tornati al lavoro con le novità dell'ingresso nei quadri tecnici di Nicola Belmonte, da ieri collaboratore tecnico (nei giorni scorsi era già stato “promosso” il riabilitatore Giuseppe Ruffolo). L'ex difensore lascia vacante la panchina dell'Under 16 (la società sta riflettendo sulla figura con cui rimpiazzare la tessera rimasta scoperta). La settimana che condurrà alla sfida interna con il Pisa, intanto, è cominciata con un lavoro differenziato per Bittante e Gerbo. Due pedine che Roberto Occhiuzzi confida di recuperare per dare garanzie al centrocampo ma che per il momento hanno vissuto una stagione con poche soddisfazioni. Il terzino veneto è stato impiegato in appena tre partite, contro Benevento, Ternana e Lecce. Dopo queste tre porzioni di match (le seconde due più consistenti) è sparito dai radar e non è stato convocato nelle successive sei partite. Il secondo ha calcato il terreno di gioco per un numero di volte superiore (12) ma solo tre volte ha messo piede sul terreno di gioco dal primo minuto e quando lo ha fatto è stato impiegato molto spesso nel ruolo di playmaker, poco abituale per lui. La seduta di ieri è stata caratterizzata da su un'attivazione in circuito di mobilità, lavoro di potenza aerobica, esercitazioni sul possesso palla, una serie di partite a tema e una mini gara su porzione ridotta di campo. A porte chiuse anche l'allenamento pomeridiano di oggi al “Del Morgine”.