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Questo Cosenza s’è adeguato a una media insufficiente

Cinque punti nelle ultime cinque uscite hanno rallentato la corsa dei silani. Manca l’imprevedibilità di Florenzi

Larrivey esulta

Il Cosenza si è adeguato alla media punti delle squadre di coda. Per la formazione di Davide Dionigi cinque punti nelle ultime cinque giornate. In questi casi il rischio è che il percorso di crescita di cui ha parlato più volte l’allenatore possa bloccarsi. Per questo motivo è meglio tornare a muovere la classifica il prima possibile. Possibilmente già dalla sfida con la Spal. Rompere la spirale negativa rappresentata dalle due sconfitte recenti è importante soprattutto sotto il piano psicologico. Un aspetto primario, specie per una formazione giovane che può subire contraccolpi pesanti con il passare delle giornate se la musica non dovesse cambiare per tempo. Alcune scorie mentali sono già piuttosto evidenti.
Tenore. Il Cosenza non è riuscito ancora a trovare un riferimento goleador al quale aggrapparsi. Larrivey passa per il suo peggior momento da quando a febbraio scorso è atterrato a Lamezia Terme per cominciare la sua avventura rossoblù. Con il Genoa, la lista dei marcatori dei silani si è arricchita di un nuovo elemento, Karlo Butic. Una marcatura però che non è bastata per evitare il kappaò. I rossoblù non hanno ancora trovato un tenore. E hanno prodotto poco in fase offensiva: difficoltà ammessa anche da Dionigi al termine del match. Il tecnico ha provato diverse soluzioni per trasformare il volto della prima linea. Tentativi che tuttavia hanno restituito pochi risultati. Finora soltanto Massimo Zilli non ha mai ricevuto una chance dal primo minuto. Il classe 2002 di Udine, tra i protagonisti dello “scatto” finale del passato campionato, non scende in campo da un mese. La sua ultima apparizione è infatti relativa alla mezz’ora giocata contro il Sudtirol. Il calciatore sembra indietro nelle gerarchie. Ora ha però qualche altro giorno di tempo per provare a convincere l’allenatore a concedergli una chance.
Personalità. Nelle uscite recenti, i rossoblù hanno mostrato un passo indietro anche sotto il piano dell’identità di gioco, particolarmente palpabile in precedenza. Su questo probabilmente, come detto, sta incidendo anche una componente psicologica. Le prime forti critiche stanno condizionando i silani. Con il Genoa, la squadra ha fatto fatica anche e soprattutto nell’ora di gioco in cui è rimasta in superiorità numerica rispetto alla formazione di Blessin. In un momento particolare, i rossoblù hanno mostrato scarsa personalità. Un “difetto” emerso in maniera sempre più consistente nell’ultimo periodo. Si riflette principalmente in un dato. Via via, i calciatori di Dionigi hanno cercato sempre con minore decisione il dribbling, raggiungendo il numero minimo proprio in occasione della sfida di sabato scorso al “Marulla”. Soltanto in quattro occasioni, i calciatori cosentini hanno puntato gli avversari nel match contro i grifoni, riuscendo a completarlo soltanto una volta. Una contrazione in riferimento ai dribbling tentati che parte dalle passate giornate: 19 con il Sudtirol, 14 con il Como, 12 con la Reggina prima dell’ultima. Non riuscendo a creare la superiorità, i silani sono diventati più prevedibili. Anche in considerazione del fatto che hanno perso Aldo Florenzi, “l’agitatore” del gioco prima dell’infortunio, capace con la sua sfrontatezza di compiere “strappi” importanti ma pure di puntare gli avversari.

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