Ore e ore di riflessione hanno portato alla decisione: Davide Dionigi non è più l’allenatore del Cosenza. Il tecnico emiliano è stato esonerato ufficialmente intorno all’ora di pranzo, appena un’ora prima rispetto all’allenamento di ripresa. La notizia tuttavia era già nell’aria fin dalla mattinata, dopo la notte di domenica. L’allenatore di Reggio Emilia lascia il suo posto a quattro mesi dall’incarico che gli era stato assegnato a giugno. Il tempo di collezionare dodici panchine, undici di queste in serie B, l’altra in Coppa Italia. Un bilancio totale di 3 vittorie, 2 pareggi e 7 sconfitte. In campionato, ha viaggiato al ritmo di un punto a partita. In proiezione, un rendimento simile potrebbe non bastare per salvare la barca qualora la soglia salvezza, precipitata nelle ultime due stagioni, dovesse alzarsi nuovamente. Da alcune settimane sotto accusa e scaricato dai piani alti di via degli Stadi, la panchina di Dionigi non ha retto alle due spallate di sabato: sconfitta con il Frosinone e ingresso nella famigerata zona playout a cui Cosenza, senza darsi pace, ha fatto abitudine in questi anni di cadetteria. Si riparte, dunque. Avanti un altro, ma chi? Ed è questo il punto di domanda che affligge adesso la società, che sta consumando i polpastrelli sul telefono per digitare il numero giusto. Il tempo però scorre inesorabilmente e la trasferta di Pisa, prima di un ciclo di partite vitali contro concorrenti dirette nella zona bassa, svetta già all’orizzonte. Evidentemente, questo non preoccupa il patron e forse neppure il direttore sportivo Roberto Gemmi (sono ore calde anche per lui), ultima figura in ordine di tempo costretta a muoversi con i tempi e secondo i tormenti di Eugenio Guarascio.
Candidati
Nel frattempo, è toccato ad Antonio Gatto, ormai il “tappabuchi” prescelto dal presidente in questi casi, dirigere la prima seduta della settimana. L’allenatore della Primavera aveva ricevuto già un anno fa il compito di dare avvio ad un ritiro farsa in città con un mucchio di ragazzini, restando poi al fianco di Marco Zaffaroni come secondo quando “mooolto lentamente” la squadra ha cominciato a prendere forma. Il giro d’orizzonti, peraltro già avviato da un paio di settimane, prosegue. Il principale candidato ad accomodarsi sulla panchina del Cosenza è stato Gigi Di Biagio. Pure lui però, come già fatto da altri suoi colleghi, al termine di una moderata meditazione, ha risposto «no, grazie», alludendo ad altre proposte ricevute. Il “gioco dell’oca” è dunque ricominciato dalla casella 0. In queste frenetiche ore, sono circolati diversi nomi: Roberto Breda, Angelo Gregucci, Francesco Modesto. Piste che non trovano conferme, salvo ripensamenti, giacché come detto si è stati costretti a ripartire daccapo. La corsa, da cui prima di Di Biagio si sono depennati anche Aglietti e Stellone, va avanti. Potrebbe essere necessario alzare il tiro sulle “garanzie” a medio termine (leggasi calciomercato) per convincerne qualcuno. oppure rivolgersi altrove (vedi ad esempio Iachini). Ma il calendario recita “martedì” e se il quadro non si comporrà entro le prime ore di oggi (l’allenamento è programmato, anche per ovvie ragioni, ancora nel pomeriggio), difficilmente qualcuno accetterà di accomodarsi in panchina all’“Arena Garibaldi” senza aver sviluppato un proprio piano per affrontare i nerazzurri. In questo caso, toccherebbe al lametino Gatto.