Cosenza

Lunedì 29 Aprile 2024

Cosenza, bisogna subito voltare pagina

Una volta di più, il Cosenza ha inaugurato il nuovo calendario con una lista di buoni propositi per il nuovo anno solare. Nella prima parte del 2023, i rossoblù devono farsi perdonare l’ultima posizione con cui sono arrivati al giro di boa dopo la sconfitta con il Cagliari di Santo Stefano, la terza consecutiva. Anche il 2022 è stato povero di soddisfazioni. In 39 giornate, i silani hanno collezionato un bottino povero costituito da 8 vittorie, 12 pareggi e 19 ko. Questo significa che i tifosi bruzi sono stati costretti a gustare l’amaro della sconfitta nel 49% delle partite disputate (la percentuale dei successi è appena del 21%). Numeri che dovrebbero invitare ad una riflessione profonda nello scranno al vertice della società di via degli Stadi. Per difendere il «patrimonio» della serie B il presidente Eugenio Guarascio deve trovare una strada differente altrimenti si continuerà a vivere delle solite sofferenze e di un rischio che in nessun caso può essere “calcolato”. Semmai affidato alla Provvidenza. La profonda scollatura tra società e ambiente ha la sua radice profonda in questi dati. Da quando ha fatto ritorno nella cadetteria, il Cosenza ha cambiato una cifra enorme di tecnici, direttori e giocatori per riproporre il solito refrain di risultati modesti. Oggi riapre ufficialmente il calciomercato e i silani si presentano ad esso con la solita lingua penzoloni, sperando di fare tesoro di ciò offrirà la sessione di compravendite per mettersi in salvo alla disperata. Da quando si è seduto al tavolo della B, il club silano è stato simile a quello studente discolo che aspetta gli ultimi giorni per trasformare i voti precedentemente accumulati, nel tentativo di recuperare poi le materie “pendenti” dopo le vacanze natalizie. Un anno fa sono stati diciotto i calciatori che hanno preso il treno per e da Cosenza (10 ingressi e 8 uscite). Quest’anno, per provare a riproporre il ribaltone, si prospetta un numero di movimenti altrettanto importante nelle dimensioni. Il 2023 comincia con i soliti scenari. Un canovaccio che la tifoseria da tempo ha evidenziato di non gradire. Sintomatico di ciò è il numero di presenze al “Marulla”, diminuito drasticamente nel giro di pochi mesi. Dai 9.229 spettatori con il Modena del 21 agosto (seconda giornata) si è arrivati ai 2.822 della gara del 18 dicembre contro l’Ascoli. In quattro mesi sono evaporati 6.407 tifosi: una contrazione del 69%. Scoramento che ha chiaramente dei risvolti anche sul piano economico poiché si è anche transitati dai 95mila euro incassati contro gli emiliani ai poco meno dei 20mila entrate nelle casse per la sfida con i marchigiani. La piazza non vuole essere trattata da “cliente”, l’amore per il Cosenza non può essere banalizzato né strumentalizzato.

leggi l'articolo completo