La settimana che condurrà all’Ascoli è cominciata con la consapevolezza che soltanto una vittoria sabato renderebbe tangibili le speranze di salvezza diretta per Rigione e compagni. I silani hanno rallentato la loro corsa ma sono ancora in linea con l’obiettivo. Intanto, due degli ultimi tre gol del Cosenza hanno portato la firma di Christian D’Urso. Il calciatore di Rieti, contro il Venezia, ha segnato il pari silano allo scoccare del novantesimo. Una rete di capitale importanza perché ha permesso di scongiurare il secondo ko di fila. Una sconfitta che la squadra di William Viali non avrebbe meritato per il numero di circostanze in cui ha minacciato la porta avversaria, di fronte ad un Venezia che si è presentato meno davanti a Micai risultando però produttivo allo stesso modo dei Lupi. Gara in corso. Il tecnico rossoblù sta alternando titolarità e partenze dalla panchina per il classe 1997 cresciuto nel settore giovanile della Roma che, dopo una fase in calo, sta chiudendo la stagione con segnali incoraggianti. Il numero 10 silano è il classico giocatore che, tuttavia, riesce ad esprimere il meglio di sé quando i ritmi del match calano e può diventare determinante con la sua tecnica per fluttuare leggiadro sul pallone facendo riferimento anche al suo “disordine tattico” poiché la sua fantasia e capacità di disegnare calcio non può essere confinata in un precisa posizione in campo, non a caso sia Dionigi nella prima fase del campionato sia adesso Viali gli stanno concedendo la possibilità di muoversi per scegliere lo spazio da occupare per poter risultare decisivo. Subentrando in corsa, D’Urso è riuscito ad essere incisivo già in altre circostanze. Innanzitutto nel derby con la Reggina quando ha scodellato un pallone invitante per Nasti, in una giocata simile a quella compiuta – sul lato opposto dell’area di rigore sotto la curva “Catena” – in occasione del match d’andata contro il Palermo, quando ha pennellato un pallone perfetto sul secondo palo per la testa di Larrivey. Anche nei due passaggi a vuoto con Pisa ed Ascoli, comunque, si è reso protagonista di un’altra rete (con i nerazzurri) e di un illuminante filtrante a sorprendere la retroguardia avversaria per il movimento dell’attaccante 2003 di proprietà del Milan (con i marchigiani). Piano tattico. Il ruolo di D’Urso, pertanto, potrebbe restare invariato anche in questo finale di stagione. Una sorta di dodicesimo uomo, come confermato dal suo impiego. Il trequartista laziale ha infatti saltato soltanto le sfide a cavallo tra fine gennaio e inizio febbraio contro Parma e Ternana giocando tutte le altre. La sua presenza dal 1’ sembra essere invece legata ad una eventuale riconsiderazione tattica esercitata da Viali. Il trainer da un po’ di tempo a questa parte ha virato verso la presenza contemporanea di due punte. Rilanciare nell’undici di partenza l’ex Cittadella e Perugia significherebbe rinunciare ad uno degli attaccanti puri a disposizione, tornando quindi al 4-3-2-1 utilizzato con continuità dall’allenatore di Vaprio d’Adda al momento del suo arrivo ai piedi della Sila. Uno schieramento con il quale il Cosenza potrebbe fare affidamento allo stesso tempo sulla fantasia del numero dieci e di Manuel Marras. In questo caso, Viali dovrebbe individuare una mezzala di garanzia.