Andare oltre. È quello che deve fare il Cosenza di mister Caserta dopo la sconfitta di Coppa Italia contro il Sassuolo. E non perché il punteggio sia stato pesante (5-2). Andare oltre, in questo caso, significa non pensare al passivo del match con gli emiliani. Uno scarto maturato nel corso dei tempi supplementari, quando ormai la squadra di Dionisi, forte di un uomo e di un gol di vantaggio, ha giocato col vento in poppa. Passata la paura, Mulattieri e compagni si sono distesi, approfittando dello sconforto che regnava in casa rossoblù. Già, paura, perché per oltre 90 minuti, i “lupi” hanno digrignato i denti mostrando di cosa fossero capaci, anche contro un’avversaria di Serie A. È andata male, ma il Cosenza se l’è giocata senza paura, con convinzione.
Arma tattica
Caserta non vuole essere un “normalizzatore”. Nel recente passato diversi allenatori si sono adeguati a proporre un calcio scolastico e senza troppe pretese. Caserta vuole entusiasmare. L’allenatore calabrese ha subito messo in chiaro che il suo sarà un Cosenza propositivo. La prima sorpresa l’ha regalata piazzando Voca sulla trequarti con licenza di ingabbiare il cervello del Sassuolo, quel Maxime Lopez che ha preso fiducia e campo solo quando il centrocampista rossoblù ha allentato la morsa.
Promossi i nuovi
Un’altra analisi opportuna, scavalcando il punteggio, riguarda le new entry. Zuccon è stato il migliore in campo (insieme a D’Urso), mostrando quella personalità che in mezzo al campo servirà come il pane. Mazzocchi, dopo un avvio timido, ha cambiato marcia, segnando anche il gol del 2-2. Piace tanto pure il Tutino 2.0, una versione differente rispetto a quella della prima esperienza rossoblù: molto più presente in area, seppur non disdegnando fughe in corsia. Il rigore procurato (e poi segnato) è un saggio di bravura clamoroso. C’era curiosità anche attorno a Crespi, blindato dalla Lazio e ceduto in prestito da pochissimo dopo una lunghissima trattativa. Alla prima palla utile si è difeso alla grande al cospetto dei corazzieri di Serie A, sfiorando anche il gol che avrebbe garantito il passaggio del turno ed evitato le forche caudine dei tempi supplementari.
Testa al campionato
Morale della favola? Il Cosenza è pronto. Incompleto – ribadiamo – ma pronto. Il pubblico ha accolto con applausi scroscianti l’uscita dal campo degli sconfitti. Al “Marulla” non farà visita sempre il Sassuolo. Con questa mentalità, fino a prova contraria (la serie B è più imprevedibile delle estrazioni del lotto), ci sarà da divertirsi. La squadra, intanto, ieri è tornata ad allenarsi per preparare la partita con l’Ascoli. Lavoro molto soft per chi è sceso in campo dall’inizio. Oggi nuova seduta pomeridiana.
Frizione
La questione relativa ai biglietti per gli under 14 ha provocato polemiche. Ieri è intervenuto il gruppo organizzato “Anni Ottanta”: «La decisione di limitare a soli 200 per ogni partita i biglietti “Lupacchiotto” ha fatto sì che molti genitori siano stati costretti a fare il biglietto intero anche per bambini di 3 o 4 anni e in alcuni casi a tornare a casa. Alla società del presidente Guarascio vogliamo ricordare che i biglietti gratuiti ai minori di 14 anni non sono una gentile concessione, bensì un obbligo per le società sportive, così come previsto dall’art. 11 ter della legge n. 41 del 4 aprile 2007. La norma è chiarissima e non pone alcuna limitazione numerica al rilascio dei biglietti. Siamo perfettamente consapevoli che negli anni ci sono stati furbetti che hanno approfittato del biglietto “lupacchiotto” per non pagare il biglietto a prezzo intero, ma spetta alla società effettuare i controlli e fare in modo che non si verifichino tali abusi. Alla società chiediamo di revocare, già dalla partita di sabato prossimo, la limitazione sui biglietti “lupacchiotto”, altrimenti saremo costretti a protestare in maniera ancora più forte e decisa». Attiva la prevendita per la partita con l’Ascoli.