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“Mago” Caserta fa rendere il Cosenza al massimo con il quadrilatero delle meraviglie

Allenatore decisivo anche nella netta affermazione sul Lecco che ha rafforzato la splendida posizione di classifica dei rossoblù. Il mister ha subito trovato la quadratura che gli permette di sfruttare l’eccellente potenziale offensivo

Tre gol come nell’unica vittoria interna prima di sabato. Contro il Lecco, come con l’Ascoli, il Cosenza ha sorpreso gli avversari con una partenza da 0 a 100 chilometri orari in uno spazio concentrato. Una velocità alla quale gli avversari hanno faticato ad adattarsi, finendo ai margini del match già nei primi 25 minuti, ritrovandosi definitivamente fuori dopo cinquanta.
Fabio Caserta dal Palermo in poi ha trovato la quadratura che gli permette di sfruttare il grosso potenziale offensivo messogli a disposizione da Roberto Gemmi e Eugenio Guarascio. Il 4-4-2, con l’impiego di giocatori votati al sacrificio come Marras e Mazzocchi, offre ai silani la possibilità di scoprire il fianco senza eccessi. L’impostazione tattica, che prevede piccole variabili, ha fatto decollare il Cosenza, che nelle ultime giornate non è riuscito a muovere la classifica soltanto nel match interno con la Cremonese, una fuoriserie per la categoria, con cui tuttavia D’Orazio e soci non hanno sfigurato.
L’esame Lecco è stato superato con voti alti perché la squadra rossoblù si è presentata sul terreno di gioco con la tensione agonistica giusta, contro un avversario che ad onor del vero è apparso abbastanza al di sotto della cifra tecnica della categoria.
I silani, dopo la seconda sosta del campionato, hanno una doppia prova esterna per testimoniare un processo di crescita sembrato ormai a buon punto. Sampdoria e Spezia, all’equatore del girone d’andata, chiariranno se l’opzione playoff è una strada percorribile per il gruppo silano, al momento in piena bagarre per una post season agli antipodi con quelle vissute nei due anni precedenti.
Il tecnico di Melito, intanto, ha raccolto varie note positive. A cominciare dalla doppietta di Francesco Forte. Lo “squalo” ha lasciato emergere la sua “pinna” con due autentiche prodezze, con il destro, da fuori area. Per un attaccante, che vive di gol, il momento ideale per spezzare il digiuno e caricarsi ulteriormente durante la pausa.
Un’astinenza che potrebbe soffrire, invece, Tutino. Anche per questo motivo, il tecnico gli ha riservato parole dolci nella conferenza stampa del dopo gara. L’attaccante napoletano ha dovuto fare i conti con Saracco e i legni – dopo il palo di Pisa, è stata la traversa a negargli la gioia – ma, come era accaduto nella trasferta dell’Arena Garibaldi, ha offerto un contributo importante, pure merito di quei motori impiantati nei quadricipiti che avevano già stregato i tifosi nella sua prima esperienza professionale con la casacca cosentina. Con il Lecco, il numero nove, inoltre, ha offerto un servizio delizioso per il 2-0 di Marras.
Anche dagli altri reparti sono emersi buoni segnali. La coppia composta da Praszelik e Calò ha risposto alle sollecitazioni con prestazioni positive. Il triestino è ormai una piacevole riscoperta dopo l’opaca stagione scorsa nella quale ha pagato una condizione resa precaria dalla mancanza di un lavoro precampionato degno di questo nome. Se possibile, le prove dell’ex Benevento sono diventate ancora più appariscenti con l’assenza di Zuccon, una pedina che con il suo recupero tornerà a dare comunque una grossa mano.
Il polacco, nel frattempo, è diventato un fido scudiero e valido alleato di Calò. Nelle gerarchie di Caserta ha conquistato terreno e in questo momento è davanti a Viviani, che nella sostanza è rimasto il ricambio di Calò.
Infine, la difesa. Il pacchetto arretrato ha chiuso senza subire gol per la terza volta in stagione, dopo le sfide con Ascoli e Palermo. Con un pizzico di attenzione in più sarebbero state quattro, ma una cattiva lettura individuale ha inficiato il lavoro prodotto con il Pisa. Cimino, neppure a passi troppo piccoli, poi, sta ormai diventando una garanzia per personalità ed applicazione.

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