Hanno dovuto riporre i palloni nella cesta, arrotolare la rete e deporre le ginocchiere nelle cassettiere di casa. Perché il loro ‘mondo’ si è improvvisamente fermato. Quello per cui vivono e si battono settimanalmente - la passione per la pallavolo - al momento non esiste più. La GM Volley, solida realtà del volley cosentino - è ferma al palo a causa della mancanza di strutture dove potersi allenare e giocare le partite. Un movimento che può contare su 130 tesserati, guidato dal direttore sportivo professor Antonio Gradilone (al contempo è responsabile del settore giovanile insieme ad Annamaria Tarsia), con presidente Alexandra Gradilone. E che al momento è composto da... nomadi - in attesa che qualcuno gli dia udienza dopo che, per via dei lavori di ristrutturazione e adeguamento sismico della palestra del Polo Tecnico Scientifico Brutium - che hanno perso il quartier generale. «In questi anni, con il progetto che coinvolgeva di mattina gli studenti e le studentesse della scuola (e il pomeriggio è aperto a tutto il territorio), siamo riusciti a riavvicinare tantissimi giovani alla pratica sportiva coinvolgendoli alla partecipazione di tutti i campionati giovanili culminati lo scorso anno col 6 posto alle Finali Nazionali Acli di Cesenatico», afferma Gradilone. «Allo stato attuale è a rischio la nostra partecipazione a tutti questi campionati. Con la speranza di riuscire a reperire il prima possibile un nuovo impianto». Il problema riguarda, oltre che il settore giovanile, anche la prima squadra che milita nel campionato di serie C.
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