Si abbassa il sipario sulla Winter Challenge Sila3Vette per l’edizione 2024. È stata un’edizione insolita: l’inverno non ha mostrato i denti come negli anni scorsi, ma forse la natura ha voluto aprire le sue porte in un invito ad un’esplorazione, ad un viaggio nell’altopiano tra turismo, esperienza ed avventura. Il 23 febbraio, alle 9 del mattino, un gruppo affiatato ed entusiasta di 18 persone ha dato il via alla 260 Km ARIA. Una race, un percorso, un viaggio. Ogni atleta o aspirante tale ha voluto dare un significato diverso a questa 5 giorni di totale immersione nella natura. Non sono mancati gli episodi di competitività estrema di chi ha voluto portare a casa a tutti i costi il risultato di chiusura dei 260 km; parallelamente, c’è stato chi, tecnicamente organizzato e mentalmente preparato, si è immerso nei fitti boschi e nei sentieri, lasciandosi alle spalle pensieri di vita quotidiana, come a voler cancellare il concetto di competizione e decidendo di compiere un viaggio, godendosi l’ospitalità che hanno trovato nei check point tanto delle attività coinvolte quanto nei locali gestiti dagli enti. È inoltre da evidenziare la generosità di quegli abitanti delle aree rurali attraversate dalla race che hanno aperto la porta di casa a questi viaggiatori arrivati dai luoghi più remoti d’Italia. Parliamo di nomi ormai noti all’Altopiano silano, giunti dalle lontane alpi, come quello di Gianluigi Bellantuoni che, dalla sua Bormio, innamorato della Sila, conquista a pieno titolo il primo posto della categoria bike, o dell’atleta performer Laura Trentani che taglia il traguardo per prima tra gli atleti a piedi, fresca come una rosa, come se i durissimi 260 km fossero stati il viaggio di piacere da percorrere a piedi necessari a scoprire una Calabria forse inaspettata, tra accoglienza, calore umano e bellezze naturalistiche. Abbiamo poi la ormai nota e valorosa Ausilia Vistarini che ha deciso, con la sua amica performer Ilaria Balzarotti, di percorrere la Sila3Vette in un totale spirito di avventura e di tour e non dimentichiamo l’aspetto gastronomico, fiore all’occhiello della Calabria, che Diego Guerriero e Sebastian Stepan hanno talmente apprezzato da abbandonare il concetto di classifica per godersi piacevoli accampamenti e picnic in relax, con riposini in sacco a pelo in quell’albergo diffuso a costo zero chiamato Sila. È poi la volta della 140 Km che porta i partecipanti a viaggiare nella Sila dei Villaggi rurali, legati ai giorni passati in cui l’Altopiano divenne abitato e, non banalmente, vissuto sulla spinta dell’Opera di Valorizzazione Sila. Anche per la 140 gli atleti si sono goduti il tramonto del sole a Ovest e la Luna risplendere ad Est, muovendosi tra i monti in uno scenario collocato tra il Mar Tirreno e il Mar Ionio che solo la montagna calabra sa offrire. La 40 e la 80 Km, caratterizzate dalla partenza in notturna, in questa VIII Edizione sono state introdotte da un cantastorie che, in chiave teatrale ha dipinto, con parole come pennelli, l’immersione nei boschi cui ci s’approntava come un quadro di valore. L’organizzazione, per arricchire la manifestazione, ha chiesto alla bellissima cantante ANTEA di prestar la propria voce alla colonna sonora del Gladiatore. Il Sabato mattina, sotto una pioggia costante e a tratti molesta, è stata la volta della 21Km, turistica ma ancora nello spirito della sfida; mai come in questa edizione coloro che si sono approcciati alla disciplina dell’endurance hanno saggiato il vero significato di una montagna che può essere vissuta con qualunque clima. Infine, anche il 2024 ha la sua favola: un atleta a quattro zampe, non iscritto alla manifestazione ma motivato ed entusiasta, ha imposto la sua partecipazione percorrendo i 260 km più altri 40, accompagnando e sostenendo moralmente gli atleti. Parliamo del migliore amico dell’uomo, un bellissimo pastore meticcio, ribattezzato Silo, che si è conquistato, un chilometro dopo l’altro, l’amicizia dei viaggiatori e, con una tenacia propria di chi ha davvero carattere, persino un futuro migliore, una nuova casa a Cefalù: l’atleta Dario Lamartina ha deciso di adottarlo. Probabilmente, le classifiche e i tempi sono da considerarsi, in una competizione di questo tipo, meno importanti dei valori umani e sociali.