La terza Olimpiade di Giovanni Tocci «sarà quella con la O maiuscola». Così, il campione di Arcavacata di Rende definisce Parigi 2024. Il tuffatore azzurro torna a gareggiare sotto i cinque cerchi dopo l’esordio di Rio 2016 e il bis di Tokyo 2020. «Quella di Parigi sarà l’Olimpiade della consapevolezza – dice – quella in cui sto mettendo tutto me stesso, insieme agli insegnamenti delle esperienze passate». Domenica scorsa la partenza per Parigi, per l’avventura in cui il sogno può diventare realtà. In cui gli sforzi e i sacrifici di una vita possono concretizzarsi in una medaglia, qualunque sia il colore. Un lavoro immenso, quello di preparazione, iniziato da anni: «Nella mia mente ci sono solo la gara di giorno 2 agosto e quella di giorno 6». Il cosentino partirà con la gara sincronizzata dal trampolino tre metri, con Lorenzo Marsaglia, che è la specialità sulla quale i due atleti, come anche l’Italtuffi, puntano in maniera particolare. «Durante gli allenamenti cerchiamo di curare ogni dettaglio, ma in gara ognuno si concentra sull’esecuzione personale, cercando di fare del proprio meglio – spiega – Usciti dall’acqua ci si guarda e già si capisce com’è andato il tuffo dell’altro, perché con Lorenzo abbiamo un ottimo feeling. Sono fondamentali, tra di noi, uno sguardo o una parola nel momento del bisogno, è fondamentale capire lo stato d’animo dell’altro e sapersi adattare alle esigenze dell’altro. Ancor di più in gara. Durante gli allenamenti, proprio perché si è più rilassati – spiega – spesso vengono fuori i tuffi migliori, in gara subentrano un’adrenalina pazzesca ed un livello di attenzione maggiore che a volte possono aiutare, altre no. In vista di Parigi abbiamo lavorato moltissimo anche su questi aspetti psicologici, ma il sincro, ancor più delle altre, è una gara nella quale può succedere di tutto». La coppia azzurra, circa due mesi fa, all’Open International Plongeon di Parigi, torneo test event dei Giochi Olimpici, aveva conquistato un'ottima medaglia di bronzo, alle spalle di britannici e francesi. Era andata ancora meglio ai Mondiali di Doha del febbraio scorso, quando erano saliti sul secondo gradino del podio, dietro solo ai super cinesi Wang e Long, conquistando il primo argento nella specialità nella storia della Nazionale italiana. «Quello di Doha è stato un test importante, che ci ha fatto capire che si può andare a podio. Da sportivo – sottolinea – non posso negare che, per i sacrifici che fanno, i cinesi l’oro se lo meritano tutto. Però lo sport dei tuffi si esegue in pochissimo tempo e in quel frangente può succedere di tutto, infatti il risultato dipende da tutte le coppie che gareggiano. Il nostro obiettivo, comunque, è quello di arrivare nella condizione migliore possibile e fare una gara che ci faccia superare il nostro record di punti». Anche per la competizione individuale Giovanni punta a fare del suo meglio. Notevole il suo palmares: ricordiamo, oltre ai numerosi ori agli Europei giovanili, il bronzo iridato a Budapest 2017 nella gara singola da tre ed il bronzo agli Europei di Roma 2022. In coppia con Marsaglia è stato un crescendo: sesti sia alle Olimpiadi di Tokyoche ai Mondiali 2022 e 2023, bronzo alla Coppa del Mondo di Berlino 2023, argento agli Europei 2022 e 2023 e ai Mondiali di Doha 2024. «Partecipare alle Olimpiadi era il mio sogno sin da bambino – dice – riuscire nell’impresa di colmare quello spazietto ancora vuoto sarebbe il massimo, dopo tanti sacrifici e tanto lavoro».