Coperte e materassi bagnati, la notte insonne del popolo della tendopoli di Vagliolise a Cosenza. Le donne armate di scope spazzano via l'acqua che ha bagnato letti e mobili: "Non possiamo vivere così, come gli animali" affermano. Accanto alle tende i panni stesi e le bacinelle per il bucato. " Inutilizzabili libri e quaderni, i bambini non possono andare a scuola". Pochi passi dividono una tenda dall'altra a distinguerle i numeri ben in evidenza sulle pareti mobili dove l'acqua si è infiltrata, una giovane madre mostra i figli in tenerissima età : uno ha la febbre, l'altro ha solo un mese e dorme nella carrozzina che gocciola. "Aiutate i nostri piccoli"-grida "Non era meglio lasciarci nelle baracche sul fiume?" Domande che rimbalzano di voce in voce. Le donne tentano di ridare decoro alle dimore e salvaguardare i tanti bambini. Scrutano il cielo nuvoloso aspettando il sereno e sperando che il sole riscaldi uomini case e cose. Qualche momento di tensione quando la delegata del comune Alessandra De Rose dopo aver effettuato un sopralluogo propone alle donne e ai bimbi il trasferimento in case famiglie. La risposta è decisa: no. "I Rom chiedono dignità - spiega Francesca D'agostino dell'associazione Scuola del Vento" Ragionano sulle possibili soluzioni con i volontari che nel tempo li hanno seguiti. Al termine di un lungo confronto la richiesta è "un incontro urgente con il sindaco- spiega D'Agostino- affinchè assuma impegni precisi". " Ci sono- conclude tanti modelli d'integrazione seguiti in Italia, ne possiamo discutere ed aplicarli anche a Cosenza"
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