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Università della Calabria, si è insediato il nuovo rettore Nicola Leone - Foto

Una bella storia. Il passaggio delle consegne all’Università della Calabria tra il rettore uscente Gino Mirocle Crisci e il successore Nicola Leone non è stato solo un atto formale ma la diretta testimonianza di quanto importante e profonda sia stata la crescita dell’ateneo in cinquant’anni. Crisci è stato infatti tra i primi docenti a tenere corsi e lezioni agli albori degli anni 70: «Non c’era nulla a quell’epoca su queste colline» – ha sottolineato il Magnifico – «e fu una grande e rischiosa scommessa per ciascuno di noi lanciarsi in questa meravigliosa avventura».
Una scommessa, possiamo dire oggi, pienamente vinta. Nicola Leone era invece tra gli studenti che scelsero di formarsi nella terra di origine, di studiare e laurearsi in una sede accademica che non era ancora il “gigante” che è diventato. Nel 2019 l’ateneo di Arcavacata conta 30.000 studenti e un migliaio tra docenti e dipendenti; offre alloggi a 2500 iscritti, gode della funzionalità di due teatri, di un centro sportivo, di musei e laboratori di ricerca. Il prof. Leone, direttore del Dipartimento di Matematica e Informatica, è in assoluto il primo ex studente a diventare rettore. E non nasconde l’emozione. Ecco, l’immagine di questi due uomini che si succedono alla  guida dell’Unical, passandosi il testimone, appare come una straordinaria vittoria del progetto su cui investì tanto del suo tempo Beniamino Andreatta. E che allo scambio delle consegne fossero presenti gli ex “magnifici” Latorre, Aiello e Frega conferma la lunghezza e profondità del cammino compiuto in mezzo secolo.
Crisci ha consegnato a Leone la campanella utilizzata per dare inizio alle sedute del Senato accademico e il badge (un tempo era una chiave) che consente l’ingresso nei locali del rettorato. Nell’aula magna stracolma, l’ormai ex rettore ha raccontato i passaggi salienti dei suoi sei anni di governo con la copertura totale dei borsisti aventi diritto e  i fondi intercettati che hanno consentito il finanziamento di dottorandi, assegnisti di ricerca e interventi in infrastrutture. Ciò grazie ai 71 milioni di  euro erogati della Regione. «Lascio una università in salute» ha detto Crisci «sono stati messi a bando attività per migliorare i laboratori, le aule, e altre strutture ma la vera sfida sarà essere al passo con la didattica condivisa e quella a distanza. Ce la faremo».
Il nuovo rettore Leone ha tracciato le linee d’azione dei prossimi anni: «punteremo sulla internazionalizzazione e la didattica. Creeremo un ufficio dedicato alla progettazione per favorire la partecipazione ai bandi europei». Eppoi partenariati con stati e università estere dove Leone è molto apprezzato e conosciuto. Il futuro, insomma, è già partito.

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