La magia del Natale riuscirà ad accendere la luce della gioia in ogni città. Anche quest'anno. Anche nell'era del Covid e dei mancati abbracci. Anche in un momento in cui l'Uomo non è mai stato così distante dai propri simili, ed è costretto a misurare il proprio grado di civiltà mantenendo la distanza di sicurezza. Nonostante questo, il Natale è già presente ovunque. Non c'è strada o alberello che non sia stato addobbato a festa, non c'è casa o Chiesa in cui non faccia capolino il presepe. E come al solito la provincia di Cosenza - centocinquanta comuni comporre lo zoccolo bruzio - ha risposto presente: dall'hinterland che circonda il capoluogo passando per lo Ionio, il Tirreno, fino ad arrivare ai territori di confine che flirtano con le altre province calabresi ma anche con la Basilicata. Nonostante tutto: Cosenza (così come le sue 149 sorelle) c'è. Amendolara, Rocca Imperiale, Roseto Capo Spulico e Trebisacce, tra alberi, suggestive illuminazioni e chiese adornate di tutto punto hanno risposto presente. Non da meno Cariati che ha la sua vetrina migliore a corso XX Settembre e piazza Rocco Trento. Sul monte di Francavilla spunta... un albero illuminato. Sobria ma comunque significativa la presenza di luci e alberi luccicanti anche Castrovillari. Presepi in primo piano, invece, a Cetraro che esalta piazza San Marco ma anche il lavoro della Pro Loco Civitas. Restando sul Tirreno, anche Scalea - tra isola pedonale, villa comunale e zona Suppuort - si è presentata tirata a lucido. Presepi in grande spolvero anche a Mongrassano e Paola. Nella città del Santo spicca la “creazione” in piazza del Popolo così come la via dedicata ai presepi (corso Garibaldi). Il simbolo per eccellenza del Natale - il presepio, appunto - campeggia anche a Montalto, sia al centro che a Taverna. Roggiano, invece, brilla di luce propria (è il caso di dirlo), grazie alla presenza di un albero realizzato con 1880 tasselli di filo a firma... della Pro Loco, ma anche la torre dell'orologio è molto “natalizia”. Luminarie a profusione anche a San Marco Argentano e Sant'Agata d'Esaro (che ha realizzata una vera e propria cartolina con le zone migliori addobbate a festa). Campeggia un albero che è un bijou, invece, a Santo Stefano di Rogliano. Dulcis in fundo, proprio Cosenza. L'isola pedonale, in particolar modo negli ultimi anni grazie alla presenza di un Mab sempre in costante espansione, rappresenta il salotto buono. E come tale è stato addobbato dignitosamente. Mancano i cerchi illuminati, tanto cari al sindaco Occhiuto, ma per il resto le luminarie non mancano così come il gigantesco albero che fa da anticamera a corso Mazzini. Le statue del museo all'aperto, soprattutto di notte quando il coprifuoco è attivo, sono i silenziosi spettatori di uno spettacolo unico. C'è ancora tanto altro. Perché la provincia cosentina offre un'infinita di bellezze natalizie seconde solo ai meravigliosi paesaggi... Si ringrazia per la collaborazione i corrispondenti Alessandro Amodio, Angelo Biscardi, Gaetano Bruno, Rocco Gentile, Clelia Rovale, Ignazio Russo, Francesco Maria Storino e Concetta Vicinotti.