Difficile spiegarne il perché. Sta di fatto che quanto accaduto nel corso della giornata di ieri lungo via Bologna merita ben più di una riflessione. In queste settimane il Comune di Amantea e molte altre associazione di volontariato si sono adoperati per fare in modo di fornire da un lato i buoni spesa da spendere nelle attività commerciali del territorio, dall’altro per distribuire pacchi alimentari e consentire così alle famiglie indigenti di trascorrere il periodo delle feste in maniera dignitosa e tranquilla. Si tratta di una piccola goccia che, di fatto, non pone fine alle tempeste del mare dell’incertezza, ma che serve ad alimentare speranza e solidarietà. Quasi tutte le famiglie che hanno ricevuto i beni alimentari di prima necessità hanno ringraziato coloro che si erano attivati per loro. Ma è esattamente quel “quasi tutti” che lascia l’amaro in bocca, soprattutto quando il contenuto di alcuni di questi pacchi viene, quasi per caso, ritrovato a lato di un’area utilizzata per stoccare, illegalmente, i rifiuti. Pasta, riso, farina (tutto di aziende rinomate e note) sono stati accatastati in prossimità di altro pattume, nella stessa busta fornita per il dono, quasi a firmare con l’ennesimo sfregio questo inspiegabile gesto. Colui o coloro che hanno “rifiutato” il dono avrebbero potuto dire semplicemente “no grazie”, dando modo ad altre persone di usufruire di quella merce oggi in parte perduta. Resta il rammarico per l’accaduto, ma allo stesso tempo non si può non rivolgere un plauso ai tanti volontari che, anche nella giornata di ieri, hanno preferito rispondere con i fatti a quella che appare come una provocazione, proseguendo nella distribuzione di cibi e alimenti di prima necessità, cercando di generare un sorriso.