Presepi a Cosenza, le creazioni più belle della provincia. E spuntano le infermiere con le mascherine - FOTO
La tradizione del presepe non è venuta meno neanche nell'annus horribilis chiamato 2020. Così come la creatività dei maestri cosentini - del capoluogo e della provincia - che non si sono fatti scoraggiare dalla pandemia e hanno confezionato dei veri e propri capolavori. Alcuni sono anche andati oltre, poggiandosi sulla solida base dell'attualità. Coldiretti Calabria e Confartigianato Imprese Cosenza hanno consegnato al vescovo Giuseppe Satriano, della diocesi Rossano-Cariati, una statuina del presepe che raffigura un'infermiera con la mascherina. Un tributo doveroso. A Schiavonea di Corigliano viene esaltato il borgo marinaro. Il parroco padre Francesco Ansalone descrive così la creazione ionica: «La barca è il simbolo della Chiesa ma anche dei pescatori. Come se la Natività germogliasse dalle macerie, immagine perfetta dei tempi che stiamo vivendo». Nonostante le paure e i timori innescati dalla pandemia sono tante le persone dotate di buona volontà che, per passione e devozione, hanno completato in sicurezza la costruzione dei presepi in tante chiese del Basso Tirreno cosentino. L’opera più suggestiva, per dimensioni, studio del dettaglio e storicità, è senza ombra di dubbio la rappresentazione che ha luogo nel centro collinare di Lago, a pochi chilometri da Amantea, lungo la Statale che conduce verso Cosenza. Un manipolo di giovani e meno giovani, oltre 20 persone, coordinati con maestria da Nicola Scanga, mette in scena, ogni anno, una sintesi perfetta tra i luoghi che rievocano la nascita di Gesù e gli angoli più suggestivi del paese.
Presepi in ogni luogo
Per quanto la tradizione abbia vinto il braccio di ferro con la pandemia, ne è uscita comunque con le ossa rotte. Ecco perché, rispetto al passato, sono state molte di meno le creazioni esposte. E allora la maggior parte delle Natività sono spuntate fuori - manco a dirlo - nelle chiese. Da Corigliano Rossano (così come a Schiavonea), passando per Cariati, Morano Calabro, Laino Borgo e Castrovillari, fino ad arrivare a Luzzi, Bisignano, Marano Marchesato, San Fili, per poi proseguire con Paola e Cetraro: l'arte del presepe ha provato a farsi largo lo stesso. Nonostante una pandemia dilagante, uno dei simboli più belli del Natale ha provato a illuminare la strada dei fedeli. Notevoli anche le “creature” sfoggiate a Mongrassano, Mottafollone, Roggiano, San Lorenzo, San Marco, Sant'Agata d'Esaro, San Sosti, Spezzano Albanese e Terranova da Sibari. Si ringraziano i corrispondenti Alessandro Amodio, Antonella Balestrieri, Angelo Biscardi, Claudio Cortese, Francesco Mannarino, Ernesto Pastore, Danilo Perri, Francesco Maria Storino, Clelia Rovale e Ignazio Russo.